Mi riferisco a Vittime di guerra di Brian De Palma.
Ecco la recensione:
Vittime di guerra (Casualties of War) di Brian De
Palma del 1989. Con Michael J. Fox, Sean Penn, Don Harvey, John C.
Reilly, John Leguizamo, Thuy Thu Le, Erik King, Jack Gwaltney, Ving
Rhames, Dan Martin, Dale Dye, Sam Robards. (113 min. ca.)
Una squadra di militari
americani in Vietnam perde un membro del gruppo. Il sergente Tony
Meserve (Penn) decide allora di rapire una ragazza vietnamita del
villaggio per stuprarla e poi ucciderla. Il soldato Sven Eriksson (Fox), giovane sensibile e un po' idealista, non ci sta (non riesce
comunque ad evitare che i fatti accadano), perciò denuncia tutto,
facendosi carico delle ritorsioni. Il tempo gli darà ragione: tutto
il resto del gruppo sarà processato.
Film drammatico/di guerra,
dalla storia agghiacciante, tratto dal romanzo omonimo di Daniel Lang
e basato su un fatto realmente accaduto nel 1966 (ciò rende la cosa
ancor più indigesta).
Un genere inconsueto per De Palma, che
stupisce non solo per la lucidità e la regia asciutta e funzionale,
ma anche per il realismo nel raccontare la vicenda.
L'uso della
soggettiva nei momenti cruciali rende il tutto ancora più credibile,
fa sentire partecipe lo spettatore, a cui sembrerà di stare lì,
osservatore silenzioso (ancora una volta ritroviamo lo stile e la
caratteristica "voyeur" del regista. Interessante vedere
come possa adattarsi ad un altro contesto a dei toni diversi, non di
divertissement, ma estremamente tragici. Non c'è un briciolo di
ironia in questa pellicola. Scelta adeguata). Funzionali anche le dissolvenze di montaggio.
Attori migliori non
potevano esserci: se Sean Penn è perfetto del sergente pazzoide
sempre con la gomma da masticare in bocca, un personaggio sopra le
righe, ma efficace. Michael J. Fox, al contrario è credibilissimo in
questo dolce ragazzo che sembra trovarsi in quell'ambiente per caso e
vorrebbe addirittura diventare amico dei civili vietnamiti. La sua
performance è sofferta, molto interiore, misurata, davvero sentita.
Da applausi. Bravissimi, anche Don Harvey (altro pazzo), John C.
Reilly e John Leguizamo, assolutamente in parte nel ruolo di quello
che esegue gli ordini per non sfigurare. Menzione speciale e doverosa
per Thuy Thu Le che interpreta Tran Thi Oanh: performance
incredibile, toccante.
Un film che non fa sconti, tutto è mostrato
per far capire cosa fosse la guerra del Vietnam, oltre al nocciolo
della questione.
Duro, straziante: ci si arrabbia e si patisce. Ma
sono proprio i personaggi di Eriksson e di Tran Thi Oanh o di
Eriksson e della ragazza in treno (ad interpretarla sempre Thu Le) a
regalare degli attimi di dolcezza (misti a disperazione e
arrendevolezza).
Ogni cosa funziona: paesaggi, i vari ambienti, le
scene di guerra a quelle più incentrate sui protagonisti.
Gran
merito anche alla bellissima colonna sonora di Ennio Morricone, mai
invadente, ma che accompagna e sottolinea molti momenti con un
lietmotiv stupendo: è una musica epica, liturgica, à la John Barry
(i fiati e i cori sono sempre riconoscibili. E non solo quelli) e al
contempo delicata, che ben si integra ai toni dell'opera.
Violentissimo, dolente, da strappare il cuore, eppure al contempo
bilanciato in tutti gli elementi (l'essere gratuito era un attimo).
Un gioiellino non dovutamente riconosciuto (Non ha niente da
invidiare a un Platoon ad esempio). Da vedere
assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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