Mi riferisco a Shakespeare in Love di John Madden
Ecco la recensione:
Shakespeare in Love di John
Madden del 1998. Con Joseph Fiennes, Gwyneth Paltrow, Geoffrey Rush,
Tom Wilkinson, Judi Dench, Colin Firth, Imelda Staunton, Martin
Clunes, Simon Callow, Ben Affleck, Rupert Everett, Marlowe, Daniel
Brocklebank, Jim Carter, Mark Williams. (115. min. ca.)
Londra, 1593. Il drammaturgo William
Shakespeare (Fiennes), viene praticamente obbligato dall'impresario
Philip Henslowe (Rush) a scrivere una pièce teatrale. Ma gli manca
l'ispirazione. Christopher Marlowe (Everett) gli dà uno spunto per
una commedia ma lui proprio non riesce a combinare nulla. Tutto
cambierà quando conoscerà Lady Viola (Paltrow), amante del teatro e
dei suoi lavori, che per poter diventare un'attrice nel teatro
elisabettiano dove solo gli uomini potevano recitare, si traveste per
l'appunto da uomo. Tra loro nascerà un amore forte e passionale,
anche se la giovane è promessa sposa di Lord Wessex (Firth) con
l'approvazione della regina Elisabetta I (Dench) e lui potrà
finalmente scrivere Romeo e Giulietta e successivamente La dodicesima notte.
Pellicola a metà strada tra la farsa, la
commedia e il sentimentale palesemente scritto a tavolino per piacere
al pubblico, alla critica: in gergo "acchiappa-Oscar": e di
Oscar ne ha vinti ben sette (tra cui quello per il Miglior
Film, quasi tutti immeritati, per l'appunto) oltre a ricevere tredici nomination.
Alcuni attori, a
partire da Joseph Fiennes, facevano parte del cast del concorrente Elizabeth. Il cast è variegato: qualche buon nome
intervallato ad altri insignificanti. Gwyneth Paltrow è
inespressiva, scialba, non ha carisma risultando non credibile come
musa ispiratrice. Tra l'altro, cosa rarissima - l'eccezione alla
regola -, il doppiaggio la migliora, poiché in lingua originale ha
una voce altrettanto anonima come è lei e a parte in qualche
momento, sembra non avere proprio nerbo, non riesce a dar peso alle
parole. Incredibile sia riuscita a prendere l'Oscar a discapito di
Cate Blanchett (seppur Elizabeth sia tutt'altro che un capolavoro,
la sua performance era assolutamente di valore).
Il suddetto Joseph
Fiennes è altrettanto monoespressivo e poco nella parte. Geoffrey
Rush, Colin Firth, Tom Wilkinson sono irritanti (e non per il ruolo).
Judi Dench, bravissima e come sempre espressiva e carismatica ha
vinto l'Oscar come Miglior Attrice Protagonista, quando è in scena
per tre minuti di orologio (lei stessa era imbarazzata per il premio.
Giustamente). Imelda Staunton è simpatica, ma anche lei troppo sopra
le righe come tutta "l'opera". Jim Carter è altrettanto una macchietta.
Belli i costumi, passabili
le scenografie (la cosa migliore però è la ricostruzione del teatro
elisabettiano), sceneggiatura pessima, colonna sonora convenzionale
con il motivetto del tema portante che rimane in testa. John Madden -
che aveva diretto tanto bene La mia regina*, ancora una
volta con Judi Dench, qui ha fatto un passo indietro dirigendo un
film melenso, zucchero, da coma glicemico.
Il tono - farsesco,
precisamente - risulta finto, goffo: le gag sono sgonfie, non fanno
ridere, ma storcere il naso, gli eventi sono prevedibili, alcune
scene forzate, telefonatissime (anche la prima notte d'amore tra
Viola e Shakespeare).
E ciò che è più grave è che Shakespeare
stesso viene banalizzato (come persona, dato che la caratterizzazione
è stereotipata, poco approfondita) e ridicolizzato nonostante la
veridicità della storia (troppo romanzata e semplificata).
La fiera
del cattivo gusto. Orribile, superficiale, cinematograficamente
risibile – ma apparentemente di bella facciata - e solo per un
pubblico di bocca buona e ragazzine urlanti per qualche bacio e scena
di sesso.
Sopravvalutato ("Da chi?" Da molti, moltissimi),
ha avuto la fortuna di avere una buona promozione ed essere pompato
all'inverosimile.
Da vedere soltanto per curiosità. Sconsigliato è
dir poco.
*Mia recensione
Voto: *1/2/**
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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