Mi riferisco ad Across the Universe di Julie Taymor.
Ecco la recensione:
Across the Universe di Julie
Taymor del 2007. Con Evan Rachel Wood, Jim Sturgess, Joe Anderson,
Dana Fuchs, Martin Luther McCoy, T.V. Carpio, Salma Hayek, Logan
Marshall-Green. (131 min. ca.)
A Liverpool Jude (Sturgess) è un giovane operaio nel
cantiere navale, fidanzato da tempo. Va nel New Jersey per conoscere
suo padre, un onesto custode della Princeton. Lì fa amicizia con Max
(Anderson) e Lucy (Wood). Si trasferiscono a New York, città che
ufficializza l'amore fra lui e Lucy. Nel gruppetto di amici e
conoscenti si uniscono la proprietaria dell'appartamento in cui
vivono, Sadie (Fuchs), cantante ribelle innamorata di JoJo (McCoy),
Prudence (Carpio) e altri personaggi. Purtroppo si mette di mezzo
Paco (Marshall-Green), pacifista rivoluzionario. Tutto sembra andare
a rotoli, Jude torna in patria ma poi si pente e va di nuovo in
America dalla sua amata.
Interessante musical inno contro la guerra e
molto figlio dei fiori (come il cult Hair, del resto).
Le trentatrè canzoni dei Beatles sono
soltanto un pretesto per rappresentare l'altra faccia della medaglia
di un'America senza scrupoli.
I personaggi sono ovviamente ispirati
agli stessi brani del gruppo di Liverpool. Ci sono molti riferimenti
a loro quattro e ad altre personalità della musica dell'epoca (Sadie
somiglia palesemente a Janis Joplin, JoJo è Jimi Hendrix).
Le
scenografie sono coloratissime, le coreografie veramente curate di
Daniel Ezralow stupiscono e convincono, gli attori si impegnano (i
due protagonisti su tutti), ci sono bellissimi camei (quello
"doveroso" per il periodo storico trattato di Joe Cocker e
quello simpatico di Bono, veramente carismatico e bravissimo. Forse
il migliore lì dentro).
Purtroppo però Julie Taymor, anche qui come
in Frida*, non ha il senso della misura, calca troppo la
mano e punta sull'eccesso. Il risultato a volte è pomposo, fine a se
stesso e in qualche modo involontariamente ridicolo.
Poi questo è
uno di quel musical nei quali gli attori si "cantano addosso"
durante i dialoghi. Quindi c'è continuità ma anche troppa finzione.
Il ritmo forsennato, il montaggio perfetto, la fotografia patinata e
il messaggio di fondo non bastano. Il finale, seppur emozionante con
il concerto di Sadie sopra il tetto (che ovviamente ricorda quello
famoso dei Beatles) a cui si unisce Jude, è addirittura banale,
soprattutto quando partono i titoli di coda.
Buona l'intenzione ma il
risultato è banalotto. Un peccato.
Comunque da vedere per curiosità.
Consigliato.
(I Beatles rimangono intoccabili).
*Mia recensione
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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