Mi riferisco a La nostra vita di Daniele Luchetti.
Ecco la recensione:
La nostra vita di Daniele
Luchetti del 2010. Con Elio Germano, Isabella Ragonese, Raoul Bova,
Stefania Montorsi, Luca Zingaretti, Giorgio Colangeli, Alina
Berzunteanu, Marius Ignat, Awa Ly, Emiliano Campagnola. (95 min. ca.)
Claudio (Germano) è un giovane che lavora come operaio edile in un cantiere. Viene coinvolto suo malgrado nella morte di un guardiano morto cadendo dalla tromba dell'ascensore lasciata aperta. Inoltre, la sua esistenza ha un'ulteriore crollo dopo che la moglie Elena (Ragonese) già madre degli altri due figli, muore per complicanze del parto. Sarà un continuo annaspare per far quadrare i conti, far stare bene i suoi figli.
Film drammatico che racconto uno spaccato sociale in modo molto semplice e coinvolgente seppur succeda realmente ben poco.
Tragico, angosciante, si percepisce la sofferenza del protagonista.
Luchetti realizza una pellicola molto intensa, verace, scritta bene soprattutto, con un cast in parte.
Elio Germano è perfetto (ha vinto il premio per la miglior interpretazione maschile a Cannes), seppur talvolta sopra le righe, ma non per colpa sua (la scena del funerale con Anima Fragile di Vasco Rossi è esagerata e la recitazione caricata).
Isabella Ragonese si vede poco ma è sempre molto espressiva e credibile. Raoul Bova compare poco (per fortuna) ed è funzionale. Luca Zingaretti interpreta un personaggio un po' macchietta ma se la cava bene. Gli altri fanno la loro.
Un film (presentato in concorso a Cannes. L'unico italiano di quell'edizione) dolente, depressivo, che ti svuota. Retorico e ruffiano a tratti, racconta una storia qualsiasi con intelligenza e forza narrativa.
Il finale è forse un po' troppo sbrigativo e buonista.
Da vedere (quando si è in vena). Consigliato.
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Claudio (Germano) è un giovane che lavora come operaio edile in un cantiere. Viene coinvolto suo malgrado nella morte di un guardiano morto cadendo dalla tromba dell'ascensore lasciata aperta. Inoltre, la sua esistenza ha un'ulteriore crollo dopo che la moglie Elena (Ragonese) già madre degli altri due figli, muore per complicanze del parto. Sarà un continuo annaspare per far quadrare i conti, far stare bene i suoi figli.
Film drammatico che racconto uno spaccato sociale in modo molto semplice e coinvolgente seppur succeda realmente ben poco.
Tragico, angosciante, si percepisce la sofferenza del protagonista.
Luchetti realizza una pellicola molto intensa, verace, scritta bene soprattutto, con un cast in parte.
Elio Germano è perfetto (ha vinto il premio per la miglior interpretazione maschile a Cannes), seppur talvolta sopra le righe, ma non per colpa sua (la scena del funerale con Anima Fragile di Vasco Rossi è esagerata e la recitazione caricata).
Isabella Ragonese si vede poco ma è sempre molto espressiva e credibile. Raoul Bova compare poco (per fortuna) ed è funzionale. Luca Zingaretti interpreta un personaggio un po' macchietta ma se la cava bene. Gli altri fanno la loro.
Un film (presentato in concorso a Cannes. L'unico italiano di quell'edizione) dolente, depressivo, che ti svuota. Retorico e ruffiano a tratti, racconta una storia qualsiasi con intelligenza e forza narrativa.
Il finale è forse un po' troppo sbrigativo e buonista.
Da vedere (quando si è in vena). Consigliato.
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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