Mi riferisco a Il padre d'Italia di Fabio Mollo.
Ecco la recensione:
Il padre d'Italia di Fabio Mollo
del 2017. Con Luca Marinelli, Isabella Ragonese, Mario Sgueglia, Anna
Ferruzzo, Federica De Cola, Miriam Karlkvist, Esther Elisha, Sara
Putignano, Filippo Gattuso, Franca Maresa. (93 min. ca.)
Torino. Paolo (Marinelli)
è un trentenne piuttosto chiuso che lavora all'Ikea (?).
Omosessuale, ha appena dovuto chiudere una relazione importante. Mia
(Ragonese) è una sua coetanea, bizzarra e... incinta. Si conoscono
per sbaglio, in un locale gay, dove lei gli sviene
letteralmente tra le braccia. A quel punto Paolo si ritrova
"braccato". Oltre ad accompagnarla in ospedale, la porterà
da una parte all'altra dell'Italia un po' per gioco, un po' senso di
colpa e poi per una specie di amore. Si prenderanno cura l'uno
dell'altra e riusciranno anche a fare un lavoro su se stessi...
Commedia drammatica on the road molto particolare.
Una storia d'amore
anticonvenzionale, pura: i protagonisti sono due persone che si
trovano, si aiutano e in qualche modo si amano, appunto, pur sapendo
che una relazione tra loro due è impossibile e destinata a finire.
Perciò la vivono intensamente.
Ma è anche la storia di una
generazione che vive nel precariato sia lavorativo che nel campo
degli affetti, che non può permettersi di farsi una famiglia o che
vive i legami sempre a metà, sempre in balia della paura.
Eppure sia
Paolo che Isabella vorrebbero avere una famiglia, dei figli. Ma in un
certo senso non si accettano per quello che sono. E il loro trovarsi
è stato un colpo di fortuna - o del destino - che in ogni caso
cambierà il corso delle loro vite.
Il regista e sceneggiatore Fabio
Mollo, alla sua seconda pellicola, costruisce un film libero. Da
etichette morali, sociali e cinematografiche. Parlando
sostanzialmente di due persone qualsiasi, ma speciali perché uniche
non perché incasellate come "diverse".
Per farlo si è
avvalso di un cast azzeccatissimo. Luca Marinelli dimostra ancora una
volta di essere uno degli attori italiani più bravi (non solo del
momento). Versatile, molto intenso ma al contempo così naturale,
tanto da scomparire nel personaggio. Qui interpreta un giovane
riservato, che si porta dietro delle enormi sofferenze. La sua
performance è vibrante, sentita, ricca di sfumature. Senza mai
essere sopra le righe, mai fuori parte. Anche Isabella Ragonese è
stata all'altezza (ma ormai è una garanzia): in un ruolo così
diverso dagli altri che ha interpretato, più tipico ad esempio ad un
certo cinema indipendente americano che italiano, è perfetta. Riesce
a trasmettere tutta la complessità della sua Mia (che talvolta
risulta simpatica, altre volte irritante). E canta pure (con
l'auto-tune).
Piacevole, coinvolgente e toccante senza mai essere
strappalacrime. Sempre misurato.
Seppur con qualche momento un po'
forzato e straniante, non risulta mai autocompiaciuto.
Interessante,
di grande sensibilità e tenerezza, tutto da scoprire, e la
dimostrazione che anche in Italia si riesce a fare del buon cinema (e
che i giovani autori, cresciuti a pane e cinema, per l'appunto,
possono realizzare qualcosa di nuovo, fresco e non le solite storie
trite e ritrite).
Da vedere. Consigliatissimo.
Voto: ***
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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