Mi riferisco a Devil's Knot - Fino a prova contraria di Atom Egoyan.
Ecco la recensione:
Devil's Knot - Fino a prova contraria
(Devil's Knot) di Atom Egoyan del 2013. Con Reese Witherspoon, Colin Firth, Mireille
Enos, Dane DeHaan, Kevin Durand, Stephen Moyer, Bruce Greenwood,
Elias Koteas, Alessandro Nivola, Amy Ryan, Martin Henderson, Matt
Letscher, James Hamrick, Seth Meriwether, Kristopher Higgins. (114 min. ca.)
1993,
West Memphis (Arkansas). Tre bambini di otto anni scompaiono durante
un giro in bici. Giorni dopo vengono ritrovati i loro corpi (legati
con lacci da scarpe alle braccia e gambe, picchiati e annegati) nel
torrente "Robin Hood Park". I tre adolescenti Damien
Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley Jr., sospettati subito
poiché legati al mondo del satanismo, vengono considerati colpevoli.
Ingiustamente. L'investigatore Ron Lax (Firth) cercherà di venirne a
capo scoprendo le falle della polizia locale, pressapochismo e
pressioni varie.
Thriller/dramma giudiziario, basato sul libro Devil's Knot: The True Story of the West Memphis Three,
realizzato dopo il documentario presentato al Sundance Film Festival
nel 2012, che si rifà alla vicenda realmente accaduta ai "Tre
di West Memphis".
Stupisce Egoyan per la sua capacità di
costruire l'ambiente e l'atmosfera. Sa come farlo e cosa vuole
trasmettere. Realizza così - diversamente dal suo solito - un film
molto americano, molto dentro quell'America del sud così bigotta,
superstiziosa e piena di pregiudizi. Sporca in tutti i sensi, un po'
volgare e rozza.
Il cast è ricchissimo. Spiccano i due protagonisti.
Reese Witherspoon nei panni della madre di una delle piccole vittime
è espressiva come al solito. Un'interpretazione molto sensibile e
misurata, seppur toccante. Colin Firth, nel ruolo dell'investigatore
che lavora dietro le quinte è dimesso, ma presente. Dane DeHaan ha
sempre la faccia giusta per ruoli equivoci. Particolare la scelta di
Amy Ryan come moglie di Lax, dato che aveva preso parte ad un altro
film che parlava della scomparsa di un ragazzino: Changeling
di Clint Eastwood.
Con scene crude (i corpi, le foto esplicite),
cupo, inquietante e ambiguo (ambiti nei quali però il regista ci
sguazza sempre con disinvoltura), può far storcere il naso per una
certa superficialità, quel girare attorno senza mai andare a fondo
alla questione (caratteristica negativa di altre sue opere). Eppure
nel suo piccolo funziona - meglio di altre opere sul genere - ed è
avvincente.
Poco piacevole invece il finale sottotono, praticamente
troncato a cui seguono le lunghe spiegazioni del caso mediante
didascalie.
Comunque da vedere. Consigliato.
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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