Mi riferisco a Cake di Daniel Barnz.
Ecco la recensione:
Cake di Daniel Barnz del 2014.
Con Jennifer Aniston, Adriana Barraza, Sam Worthington, Anna
Kendrick, Felicity Huffman, William H. Macy, Chris Messina, Mamie
Gummer, Rose Abdoo, Camille Guaty, Ashley Crow, Paula Cale. (92 min. ca.)
Claire
Simmons (Aniston) è una donna - presumibilmente ex avvocato - che
porta cicatrici sul corpo e sull'anima per un incidente stradale in
cui ha perso il figlioletto. Diventata dipendente da farmaci
antidolorifici, non riesce a frequentare con pazienza il gruppo di
ascolto e usa il cinismo anche per commentare la morte per suicidio
di Nina (Kendrick), una di loro. Con un po' di coraggio - e quasi
morbosamente - si avvicina al marito della giovane, Roy (Worthington),
per cercare di trovare un senso a quella scelta estrema per poterla
ripetere lei stessa. Troverà un vero appoggio però sia nell'uomo
(che ha anche un figlio) che nella sua domestica/infermiera/autista
Silvana (Barraza). Inoltre le allucinazioni da medicinali e dolori la
fanno interagire con il fantasma di Nina. Diventerà una sorta di
coscienza.
Piccola commedia drammatica dalle giuste intenzioni e dalla storia
semplice, forse troppo. Nonostante le situazioni possano apparire
viste e strariviste, è stato evitato il solito cliché della storia d'amore
per mostrare al suo posto due amicizie sincere e disinteressate (di Roy e Silvana)
che aiuterà la protagonista a risollevarsi (anche letteralmente) e
ad affrontare i dolori (sia fisici che mentali), recuperando i ricordi
che stava mettendo da parte.
La vera sorpresa è Jennifer Aniston in
un ruolo un po' inconsueto per lei. Senza trucco (ma il lavoro
pessimo del chirurgo sugli zigomi viene ahimè accentuato),
imbruttita, riesce a dare a Claire molte sfumature. Il suo
personaggio ha sì la battuta sempre pronta - vera lingua tagliente -
(e in questo la Aniston è sempre all'altezza. I tempi comici sono il
suo forte), ma è anche una donna sofferente, distrutta e arrivata al
limite e ciò viene reso con una spontaneità incredibile, senza
filtri, dimostrando di saper recitare un ruolo che non sia sempre
simile alla Rachel di Friends. La responsabilità è
tutta sulle sue spalle (ed è anche uno dei produttori esecutivi) e
lei sembra crederci sul serio. Bisogna ammettere però che la co-protagonista Adriana Barraza le sta dietro. Sam Worthington invece è poco incisivo. E Anna Kendrick non spicca (giustamente).
Si tratta dunque di un film molto
piacevole con un bel mix bilanciato di generi, senza troppe scene patetiche (ma qualcuna un po' furbetta
c'è) – e con qualche elemento surreale/onirica non disturbante - che
scorre velocemente forse senza colpo ferire.
Comunque da vedere per
curiosità. Consigliato.
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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