Mi riferisco a Sils Maria di Olivier Assayas.
Ecco la recensione:
Sils Maria di Olivier Assayas
(2014). Con Juliette Binoche, Kristen Stewart, Chloë Grace Moretz,
Brady Corbet, Johnny Flynn, Lars Eidinger, Hanns Zischler, Angela
Winkler. (124 min. ca.)
Maria Enders (Binoche), famosa attrice francese, sta andando
in Svizzera con l'assistente Valentine (Stewart) per consegnare un
premio ad un drammaturgo che le aveva dato la notorietà. Nel
frattempo questi muore e la stessa Maria deve accettare di malavoglia
la partecipazione al seguito proprio dell'opera che l'ha resa famosa,
interpretando la parte della protagonista più vecchia stavolta. Vita
privata, lavoro e riflessioni sull'età che avanza si mescolano e la
turbano.
Metacinematografica, metateatrale, è una pellicola
complessa, densa di concetti.
Da una parte abbiamo l'attrice
sofisticata, dall'altra l'assistente che studia con lei le battute è
interpretata da un'attrice solitamente identificata con il primo
blockbuster che ha interpretato, Twilight, dall'altra
ancora una attrice ancora acerba (l'odiosa Moretz) nella realtà che
interpreta una divetta sulla bocca di tutti per gossip vari e vita
sregolata.
Affascinante, con riprese stupende delle Alpi svizzere e
del Lago Sils-Maria, delle sue nubi e una fotografia patinata ed
impeccabile, è una storia tutta femminile che rappresenta il
cambiamento negli anni della donna nel mondo delle arti ma anche come
viene vista dall'esterno.
Le due protagoniste sono perfette. Su
Juliette Binoche non c'erano dubbi (tra l'altro è lei che ha
proposto il soggetto al regista che poi ha curato anche la solida
sceneggiatura): è ammaliante, magnetica, espressiva solo con uno
sguardo, il suo modo di entrare ed uscire dal personaggio che sta
interpretando e quello che sta preparando è sempre convincente anche
per il modo di dire le battute. In questo caso però bisogna
ammettere che Kristen Stewart riesce altrettanto ad essere credibile
ed incisiva: una vera rivelazione (tra l'altro è la prima americana a vincere il Premio César).
Più che un film è un'esperienza.
Gli argomenti trattati (sui social, internet ad esempio o sul viale
del tramonto, ecc...) non sono per niente nuovi ma ritornano
ciclicamente e di continuo - poi gli spettatori amano il "dietro
le quinte", non vedono l'ora di vedere il marcio o le debolezze
di quel mondo che appare così perfetto e gli attori stessi si
divertono a prendersi in giro e a sfidare proprio quel pubblico - ma la messa
in scena suggestiva e la regia consapevole raggira gli stereotipi.
Il
risultato è un'opera soddisfacente, furbescamente (nel senso buono
del termine per una volta) irrisolta.
Da vedere. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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