Mi riferisco a Paradise Road di Bruce Beresford.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER]:
Paradise Road di Bruce Beresford
del 1997. Con Glenn Close, Cate Blanchett, Frances McDormand, Pauline
Collins, Julianna Margulies, Elizabeth Spriggs. (116 min. ca.)
1942. Una nave in
quel di Singapore viene affondata dall'attacco dei giapponesi. Le
donne e i bambini superstiti vengono trasferiti a Sumatra in un campo
di prigionia. Tra di loro c'è la ricca Adrienne Pargiter (Close);
Susan McCarthy (Blanchett), una volontaria della croce rossa;
un'altra ricca Imogene Roberts (Spriggs), con cagnolino e figlia al
seguito; la dottoressa tedesca Dr. Verstak (McDormand). Proprio
Adrienne, che aveva studiato violino al conservatorio, decide di
mettere in piedi un coro ed eseguire qualche pezzo di musica
classica. Ad ogni modo dovranno affrontare violenze, punizioni e
morti di stenti e malattia. Solo nel 1945 avranno la libertà.
Film
drammatico tratto dalle memorie delle vere sopravvissute (i brani
eseguiti sono basati sugli spartiti conservati fino ad oggi).
Intenso, straziante, dolentissimo, crudo.
Messo in scena con qualche
pedanteria e usando parecchi colpi bassi, ciò che colpisce
sicuramente è il lavoro degli attori (anche dei giapponesi).
Le
protagoniste sono emaciate, sofferenti, sfinite, sporchissime (il
trucco è perfetto), tanto che, quando arrivano le scene più
violente e difficili da sopportare, lo spettatore si sente realmente
coinvolto ed emotivamente vicino a loro. Tutte sono fantastiche.
Glenn Close si spoglia dai suoi soliti ruoli sofisticati e da
mangiauomini (che fino ad allora avevano caratterizzato la sua
carriera) per buttarsi nella una parte di una donna che riscopre i
veri valori. Interpretazione sentita ed impeccabile, realmente
commovente. Cate Blanchett, nel ruolo dell'australiana che non riesce
a tenere la bocca chiusa - per via del suo temperamento e senso
dell'umorismo inappropriato per il posto in cui si trova, ovviamente
- è al suo vero primo ruolo importante e già dimostra di non essere
al di sotto delle altre, di avere quel carisma innato che la
contraddistingue. Un'interpretazione piacevole e "importante"
(a lei è affidata una delle scene più terribili dell'intera
pellicola, da far star male, da togliere il fiato per la tensione).
Ottima e relativamente detestabile Frances McDormand che dà vita ad
un personaggio non semplice, con la solita bravura incontestabile e
l'accento tedesco. Brave anche le spalle Pauline Collins, Julianna
Margulies ed Elizabeth Spriggs.
Un film dal ritmo in crescendo, in
un'escalation di brutalità e sofferenza che non molla per un secondo
lo spettatore e che si concede - fortunatamente - qualche momento di
tenerezza e di solidarietà, nonché, purtroppo, una gran dose di
leziosità (anche nella scrittura, nei toni adoperati, nel tipo di
narrazione) che potrebbe far storcere il naso.
Comunque ha una buona
resa, fa conoscere una parte di storia di cui si parla poco.
Scuote,
angoscia, ma coinvolge.
Da vedere. Consigliato.
Voto: **1/2/***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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