mercoledì 18 maggio 2016

La donna che canta di Denis Villeneuve, film drammatico crudo, teso e dolentissimo con un finale a sorpresa che sconvolge e lascia senza fiato. Girato e scritto benissimo, con degli ottimi attori. Un gioiello

Oggi vi voglio parlare di un film abbastanza recente. Un film drammatico di un autore molto, molto interessante. Questo è sicuramente uno dei suoi migliori lavori.
Mi riferisco a La donna che canta di Denis Villeneuve.
Ecco la recensione:





La donna che canta (Incendies) di Denis Villeneuve del 2010. Con Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette, Rémy Girard, Abdelghafour Elaaziz, Allen Altman. (130 min. ca.)
Canada. Jeanne (Désormeaux-Poulin) e Simon (Gaudette) due fratelli gemelli, ascoltano la lettura del testamento della madre Nawal Marwan (Azabal), una donna che ha speso quindici anni nel carcere di Khiam durante la guerra libanese. Oltre le indicazioni per la sua sepoltura lascia due lettere da consegnare rispettivamente al loro padre e a un fratello (che loro non hanno mai conosciuto). Ciò porterà i due ragazzi in viaggio verso delle verità sconvolgenti. 
















Film drammatico tratto dall'opera teatrale Incendies di Wajdi Mouawad e basata, in parte, sulla vita di Souha Fawaz Bechara, attivista e scrittrice libanese. 
Un'opera potente, viva, dolentissima. 
Girata benissimo, con un uso funzionale dei luoghi, degli ambienti (tanto da rendere le vicende narrate ancora più verosimili), uno stile asciutto ed essenziale, con degli attori bravissimi. 
Lubna Azabal l'abbiamo potuta ammirare anche nella serie The Honourable Woman, ma tutti offrono delle performance sentite, molto intense. 
Dalla trama complessa e articolata (con continui flashback e flashforward. Anche questi adoperati in modo intelligente), è un film durissimo, crudo, violento. 
Alcune scene sono intollerabili. Eppure Villeneuve sa come girarle, sa come rispettare quei momenti senza scendere nel ricattatorio o nello strappalacrime tra l'altro, ma anzi, sempre mettendoci un tocco di realismo. 
Ciò non toglie del resto, come accennato, che la verità che i due ragazzi cercano arrivi anche allo spettatore come un pugno allo stomaco che scuote, mette i brividi.
Straziante e angosciante, con un ritmo che va in crescendo per un finale che lascia inerti, senza fiato. 
Un vero gioiello che sicuramente si fa ricordare (e uno dei migliori di Villeneuve). 
Da vedere assolutamente (quando si è in vena). Consigliatissimo. 


Voto: ****





Il trailer:





Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento