Mi riferisco a The Missing di Ron Howard.
Ecco la recensione:
The Missing di Ron Howard del
2003. Con Cate Blanchett, Tommy Lee Jones, Evan Rachel Wood, Jenna
Boyd, Aaron Eckhart, Val Kilmer. (137 min. ca.)
Mexico, 1885. Maggie (Blanchett)
è una dottoressa della zona che vive con le due figlie e il compagno
Brake Baldwin (Eckhart). Un giorno arriva per un consulto medico
Samuel Jones (Jones), il padre di Maggie per metà indiano, il quale
non aveva più rapporti con la figlia dopo che l'aveva abbandonata.
La donna però avrà bisogno di lui quando gli indiani uccidono Brake
e rapiscono sua figlia Lilly (Wood).
Pellicola che mescola il western
con il thriller, tratta da un romanzo di Thomas Eidson.
L'inizio promette bene: alcune scene sono realmente di impatto, forti drammaturgicamente parlando. Piano piano però, nonostante il ritmo non cali mai seppur la durata notevole, sa tutto troppo di già visto, l'epilogo è scontato (anche se sono presenti vari colpi di scena).
Inoltre, gli elementi soprannaturali risultano un po' troppo stucchevoli e artefatti per risultare credibili e ciò rovina quel realismo e quella crudezza piuttosto apprezzabili.
Rimangono però i bellissimi scenari, la fotografia stupenda e soprattutto gli attori.
Tommy Lee Jones è istrionico, davvero convincente: ha il piglio giusto, sempre in bilico tra l'essere deciso e brusco e dolce con le nipoti e la figlia. Un ruolo che gli calza a pennello. Cate Blanchett offre una performance - seppur poco conosciuta, dato che il film era andato malissimo al botteghino - da Oscar (e allora non ne aveva vinto ancora uno) e senza ombra di dubbio una delle sue migliori. Va a cavallo, cava i denti (anzi, l'unico dente rimasto ad una donna anziana. Momento divertente di apertura, questo), cuce ferite, spara, viene ferita a sua volta e bastonata, le fanno i riti magici. Sempre con espressività, mai goffa o fuori parte. Un'interpretazione sofferta, dolentissima, come al solito ricca di sfumature, per una protagonista forte, coraggiosa, piena di dignità. Bravissima anche la piccola Jenna Boyd, la quale, in alcuni momenti, tiene testa con determinazione alla Blanchett. Interpretazione sentita anche per Evan Rachel Wood. Aaron Eckhart e Val Kilmer fanno ben poco. Adatta la musica di Thomas Newton.
Un film - violentissimo - che parla di perdono e di diversità in un contesto affascinante. Purtroppo la regia è poco incisiva e la sceneggiatura ha, come accennato, alcune ingenuità scelte poco attendibili che fanno storcere il naso.
Comunque da vedere per curiosità. Consigliato a metà.
L'inizio promette bene: alcune scene sono realmente di impatto, forti drammaturgicamente parlando. Piano piano però, nonostante il ritmo non cali mai seppur la durata notevole, sa tutto troppo di già visto, l'epilogo è scontato (anche se sono presenti vari colpi di scena).
Inoltre, gli elementi soprannaturali risultano un po' troppo stucchevoli e artefatti per risultare credibili e ciò rovina quel realismo e quella crudezza piuttosto apprezzabili.
Rimangono però i bellissimi scenari, la fotografia stupenda e soprattutto gli attori.
Tommy Lee Jones è istrionico, davvero convincente: ha il piglio giusto, sempre in bilico tra l'essere deciso e brusco e dolce con le nipoti e la figlia. Un ruolo che gli calza a pennello. Cate Blanchett offre una performance - seppur poco conosciuta, dato che il film era andato malissimo al botteghino - da Oscar (e allora non ne aveva vinto ancora uno) e senza ombra di dubbio una delle sue migliori. Va a cavallo, cava i denti (anzi, l'unico dente rimasto ad una donna anziana. Momento divertente di apertura, questo), cuce ferite, spara, viene ferita a sua volta e bastonata, le fanno i riti magici. Sempre con espressività, mai goffa o fuori parte. Un'interpretazione sofferta, dolentissima, come al solito ricca di sfumature, per una protagonista forte, coraggiosa, piena di dignità. Bravissima anche la piccola Jenna Boyd, la quale, in alcuni momenti, tiene testa con determinazione alla Blanchett. Interpretazione sentita anche per Evan Rachel Wood. Aaron Eckhart e Val Kilmer fanno ben poco. Adatta la musica di Thomas Newton.
Un film - violentissimo - che parla di perdono e di diversità in un contesto affascinante. Purtroppo la regia è poco incisiva e la sceneggiatura ha, come accennato, alcune ingenuità scelte poco attendibili che fanno storcere il naso.
Comunque da vedere per curiosità. Consigliato a metà.
Voto: **1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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