Oggi vi voglio parlare di un film particolare per la sua durata e per lo stile.
Mi riferisco a Satantango di Béla Tarr.
Ecco la brevissima recensione:
Satantango (Sátántangó)di Béla Tarr del 1994.
(435 min. ca.)
In una zona rurale desolata ungherese, la vita di una comunità con il “capo”
Irimiás che sta per tornare dopo una sparizione di due anni.
Film lento, dai tempi dilatati, della
durata di quasi sette ore.
Caratterizzato da piani sequenza e da
camera ferma che si fa testimone dei fatti che accadono.
Scene quasi
nonsense, alcune crudissime (come la tortura del gatto – dichiarata
“finta” dal regista ma ripresa senza tagli e montaggio per
quindici minuti circa - da parte di una bambina) e altre stranianti e
pedanti (il ballo). Molte le figure affascinati:il professore
ubriacone da respiro pesante ad esempio.
In bianco e nero, è un film
geniale nel suo stile e ostico da seguire.
Un cult per cinefili
stoici.
Da vedere assolutamente (quando si ha tempo e voglia,
ovviamente). Consigliatissimo.
Voto: ****
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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Oggi vi darò solo un consiglio piuttosto stringato riguardo un film molto simpatico.
Mi riferisco a Calamari Union di Aki Kaurismäki.
Calamari Union di Aki Kaurismäki
del 1985 (84 min. ca.) è un film "alla Jim Jarmusch" vecchia maniera in salsa
finlandese.
Humor strampalato, personaggi caricaturali che provengono
dalla feccia della società, musica jazz e soul americana, bellissima
fotografia in B/N, scorci cittadini per un film simpatico e bizzarro.
Da vedere. Consigliato.
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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Oggi vi voglio parlare di un film di molti anni fa. Una pellicola drammatica/sentimentale elegante, ben scritta, diretta ed interpretata.
Mi riferisco a I gioielli di Madame De... di Max Ophüls
Ecco la recensione:
I gioielli di Madame De... (Madame De...) di Max
Ophüls del 1953. Con Danielle Darrieux, Charles Boyer, Vittorio De
Sica, Jean Debucourt. (100 min. ca.)
Parigi. Louise (Darrieux), moglie del Generale
André (Boyer) vende per problemi finanziari i bellissimi orecchini
di diamante a forma di cuore avuti in regalo dal marito. Questi
passeranno di mano in mano: anche al futuro amante Fabrizio Donati
(De Sica), Barone che si innamorerà istantaneamente di lei e che
condividerà dei balli nell'alta società. il Generale che aveva
mangiato la foglia pare risentirsi...
Film
commedia/sentimentale/drammatico la cui trama piena di equivoci - e
perciò tipica da commedia - è intervallata da momenti realmente
strazianti.
L'amore che finisce, l'amore che inizia ma deve essere
per forza di cose interrotto per un rapporto coniugale ormai di
facciata, per salvare l'apparenza. Ophüls usa, sfrutta l'ambiente
con carrellate, piani sequenza e primi piani, sa come dirigere gli
attori (bravissimi tutti e tre. Il migliore è forse Charles Boyer
per il suo personaggio dalle molteplici sfumature. De Sica è come
sempre elegante, affascinante), sa cosa dire e come dirlo. E la
sceneggiatura solida aiuta.
Non ci sono troppe svenevolezze e scene
strappalacrime: tutto è narrato con estrema intelligenza e lucidità.
Ovviamente la tragedia finale annunciata ed enfatica è d'obbligo e
nello stile del regista ma molto elegante (un duello e la morte della
protagonista come in Lettera da una sconosciuta).
Colonna
sonora calzante.
Un film interessante d'altri tempi diretto con
maestria.
Da vedere. Consigliato.
Voto: ***
Una scena:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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Oggi vi voglio parlare di un film di molti, moltissimi anni fa e diretto da un grande regista. Un drammone d'altri tempi, giarato bene ma recitato non altrettanto.
Mi riferisco a La signora di tutti di Max Ophüls.
Ecco la recensione:
La signora di tutti di Max Ophüls
del 1934. Con Isa Miranda, Memo Benassi, Tatiana Pavlova, Nelly
Corradi, Federico Benfer, Franco Coop, Lamberto Picasso, Mario
Ferrari, Vinicio Sofia, Attilio Ortolani, Carlo Romano, Achille
Majeroni, Ines Cristina Zacconi. (97 min. ca.)
Gaby Doriot (Miranda), attrice
famosa, sotto anestesia per un intervento d'urgenza dopo malore,
ripercorre tutta la sua vita. Fin da giovane ha fatto perdere la
testa agli uomini: dal professore che per lei si è suicidato, a
Roberto Nanni (Benfer), al padre di lui, Leonardo (Benassi) che per
amore scapperà insieme a lei e sarà causa dell'incidente della
moglie in sedia a rotelle (Pavlova). Si lasceranno e dopo tanti anni
l'uomo, ancora innamorato di lei, finirà investito da un'auto
davanti al cinema in cui si teneva la prima del nuovo film di Gaby.
Drammone moralista, perbenista - giustamente per quegli
anni - girato interamente in italiano dal regista tedesco.
Tecnicamente molto avanti per gli anni (con largo uso di dissolvenze
incrociate per il montaggio) per le belle riprese degli ambienti,
delle scale e l'uso del rullo per le didascalie, quello che al giorno
d'oggi stride ed è involontariamente ridicolo è la recitazione
enfatica, declamatoria, con le parole scandite (soprattutto quando la
protagonista soffre per amore). Isa Miranda è agli inizi della
carriera: si vede e si sente. È davvero poco naturale, impacciata.
Il migliore del cast è sicuramente Memo Benassi, più espressivo e
convincente.
Interessante l'aver adoperato attori provenienti
dall'opera come la Corradi e la Pavlova: c'è una certa coerenza
anche con la trama in effetti.
Il finale di "perdono ufficiale"
all'esistenza da ammaliatrice della vittima non è realizzato male.
La cosa più intelligente e ancora attuale però è però la
descrizione dell'ambiente dello show-business, del giornalismo, del
gossip.
Film da vedere per curiosità. Consigliato.
Voto: **1/2
Una scena:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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