Mi riferisco a Grand Budapest Hotel di Wes Anderson.
Ecco la recensione:
Grand Budapest Hotel (The Grand Budapest Hotel) di Wes
Anderson del 2014. Con Ralph Fiennes, Tony Revolori, Saoirse Ronan,
Bill Murray, Edward Norton, F. Murray Abraham, Harvey Keitel, Jude
Law, Tilda Swinton, Jason Schwartzman, Willem Dafoe, Léa Seydoux,
Owen Wilson, Adrien Brody, Tom Wilkinson, Bob Balaban, Mathieu
Amalric, Jeff Goldblum, Karl Markovics. (100 min. ca.)
Una ragazzina comincia a
sfogliare un libro. Questo narra che nel 1968 uno scrittore (Law) fa
la conoscenza di Zero Moustafa (Murray Abraham), un ex facchino ed
ora proprietario per eredità del decadente Grand Budapest
Hotel nella immaginaria Repubblica di Zubrowka dal suo
"padrone" M. Gustave (Fiennes), che con lui ha condiviso
un'avventura per "rubare" il dipinto "Ragazzo con
mela" che in realtà era stato regalato proprio a M. Gustave
dalla ricca Madam D. (Swinton). Ripercorreranno insieme la sua storia
dal 1936.
Fantasiosa e coloratissima commedia alla Wes Anderson
ispirata agli scritti di Stefan Sweig, qui ancora più bizzarra del
solito.
Surreale, teatrale, con personaggi bizzarrissimi e
caricaturali e, come al solito, tanta, tanta cura nei particolari.
Scenografie meravigliose con mobilio abbinato, tappezzerie varipinte
e costumi di Milena Canonero.
Il tutto non nasconde la finzione: è
palese che per molte scene vengano adoperati modellini in miniatura
ma non è certo un limite, anzi. È una pellicola straripante di
creatività.
Il cast è altrettanto magnifico e ricco. Da un Ralph
Fiennes mai così bravo e autoironico, perfetto nel suo ruolo, a un
giovanissimo attore quale Tony Revolori (Zero da giovane), simpatico,
dalla faccia giusta e che, grazie alle battute secche, è
irresistibile. Nel ruolo di cattivoni Willem Dafoe e Adrien Brody, in
quello della stranissima Madam D. Tilda Swinton. Apparizione breve ma
graditissima del sempre composto, flemmatico ma espressivissimo Bill
Murray. Fantastico - ma non è una novità neanche nel suo caso -
Jeff Goldblum nel ruolo del notaio Kovacs.
Ciò che colpisce (e può
risultate perfino estremo) è la velocità delle scene, il ritmo
indiavolato scandito dalle musiche (di ispirazione balcanica) di
Alexandre Desplat, la fotografia, le riprese in soggettiva.
Un film veloce, brillante, simpaticissimo che
porta lo spettatore in un mondo fiabesco ma che potrebbe spiazzarlo
e dopo un po' annoiarlo una volta capito il gioco, proprio per
l'essere così particolare e caratterizzato.
Originale, realmente
diverso dal solito, affascinante.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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