sabato 24 gennaio 2015

Miracolo a Le Havre di Aki Kaurismäki, favola moderna che tratta un argomento attuale e spinoso come l'immigrazione e ne fa un film positivo, leggero, tenero. Belle atmosfere, bravi gli attori

Oggi vi voglio parlare un film piuttosto recente molto interessante per lo stile, per la positività di fondo, per le atmosfere.
Mi riferisco a Miracolo a Le Havre di Aki Kaurismäki.
Ecco la recensione:





Miracolo a Le Havre (Le Havre) di Aki Kaurismäki del 2011. Con André Wilms, Kati Outinen, Jean-Pierre Darroussin, Blondin Miguel, Elina Salo, Evelyne Didi, Quoc Dung Nguyen, Laika, François Monniè, Roberto Piazza, Pierre Étaix, Jean-Pierre Léaud. (93 min. ca.)
Marcel Marx (Wilms) è un uomo di mezza età che fa il lustrascarpe ed è uno scrittore mancato. Vive vicino al porto di Le Havre (Normandia) insieme alla moglie Arletty (Outinen) che improvvisamente si scopre ammalata di un tumore incurabile. Nel frattempo Marcel farà la conoscenza di Idrissa (Miguel), ragazzino di colore arrivato al porto in un container e sfuggito alle perquisizioni e lo aiuterà a ritornare in Inghilterra dalla sua famiglia organizzando un concerto per raccogliere i soldi necessari. E avrà anche altre belle sorprese. 



























Favola dolceamara tutta basata su atmosfere, toni surreali, ironia e personaggi positivi. 
Il regista è sempre bravo a cogliere i dettagli dei posti che sceglie per ambientare le sue storie. 
Anche qui è sempre dalla parte degli ultimi, dei più poveri, di quelli che vivono ai margini, nei quartieri popolari in luoghi squallidi o tristi (da questo punto di vista rimane ancorato alla realtà e all'attualità seppur con uno stile molto asciutto ed europeo di altri tempi). 
Ma per i suoi protagonisti - per i quali deve provare vero affetto - vuole un epilogo felice dopo una serie di peripezie. 
E lo spettatore non potrà che sentire una liberazione. 
Buonista? Retorico? "Chi fa del bene lo avrà in cambio"? Può darsi, ma la suggestione creata vale il rischio (anche se forse il finale è un po' troppo repentino, sbrigativo). 
Gli attori sono bravi, soprattutto André Wilms, davvero espressivo e Jean-Pierre Darroussin, l'ispettore burbero ma ragionevole. 
Film scorrevole - la leggerezza poi è il suo punto forte -, godibile (fa star bene, mette buonumore) e tenero, diretto benissimo, con belle inquadrature e carrellate. 
Anche la musica ha un ruolo importantissimo. 
Da vedere. Consigliato.


Voto: ***







Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento