lunedì 19 gennaio 2015

La vedova nera di Bob Rafelson, thrillerone anni '80 con tutti i cliché del genere ma orchestrato perfettamente e recitato altrettanto soprattutto dalla protagonista (l'eroina della situazione e sempre in gamba) Debra Winger

Oggi vi voglio parlare di un film thriller di qualche anno fa. Molto riuscito, pecca però nell'essere convenzionale, tipicamente anni '80 (pregio e difetto che lo caratterizza).
Mi riferisco a La vedova nera di Bob Rafelson.
Ecco la recensione:





La vedova nera (Black Widow) di Bob Rafelson del 1987. Con Debra Winger, Theresa Russell, Sami Frey, Dennis Hopper, Nicol Williamson, Terry O'Quinn, James Hong, Diane Ladd, D. W. Moffett, Lois Smith. (93 min. ca.)
L'agente speciale Alexandra Barnes (Winger) indaga su una catena di morti apparentemente naturali di uomini ricchi. Scoprirà che dietro tutti questi casi c'è una donna che usa il suo fascino (Russell) per sposarli, prendere i soldi e cambiare nuovamente identità. La seguirà - non con qualche perplessità da parte dei capi - alle Hawaii, le diventerà amica e con un sotterfugio cercherà di fermarla definitivamente. 


















Thriller vecchia maniera, convenzionale, molto anni '80, con i soliti cliché (c'è anche la storia d'amore forzata - in tutti i sensi - con il bellone latino di turno e "amante" dell'assassina) e la solita musica che crea suspence. 
Nonostante ciò, tutto funziona benissimo, le attrici sono bravissime (soprattutto Debra Winger, come sempre espressiva, carismatica e impeccabile. La Russell è ambigua quanto basta. Ci sono anche due camei di Dennis Hopper e Diane Ladd) e la storia per quanto oggi possa apparire banale e scontata si rifà col doppio finale (anch'esso prevedibile. Si sa che la protagonista Barnes avrebbe stanato la "vedova nera"). 
Lo stile a metà tra Hitchcock e De Palma è funzionale e coinvolgente e, come già detto, adoperatissimo in quegli anni. 
Un film di puro intrattenimento (il classico thrillerone hollywoodiano), godibilissimo e senza effetti speciali, senza spargimenti di sangue (dei delitti si viene a sapere ma non vengono mostrati) e senza scene softcore (e stupisce dato che il regista era stato piuttosto eloquente in questo senso appena sei anni prima con Il postino suona sempre due volte
Da vedere per curiosità. Consigliato. (La scena del bacio saffico dato come sfregio di American Hustle* non era niente di nuovo).

*Mia recensione

Voto: **1/2/***









Il trailer:









Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













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