giovedì 20 luglio 2017

Devil's Knot - Fino a prova contraria di Atom Egoyan, thriller/dramma giudiziario su tre adolescenti che a West Memphis (Arkansas) nel 1993 furono accusati ingiustamente di pluriomicidio. Suggestivo, d'atmosfera, con un bel cast

Oggi vi voglio parlare di un film di pochi anni fa. Un legal drama molto coinvolgente e d'atmosfera, diretto da un regista molto acclamato negli ultimi anni.
Mi riferisco a Devil's Knot - Fino a prova contraria di Atom Egoyan.
Ecco la recensione:






Devil's Knot - Fino a prova contraria (Devil's Knot) di Atom Egoyan del 2013. Con Reese Witherspoon, Colin Firth, Mireille Enos, Dane DeHaan, Kevin Durand, Stephen Moyer, Bruce Greenwood, Elias Koteas, Alessandro Nivola, Amy Ryan, Martin Henderson, Matt Letscher, James Hamrick, Seth Meriwether, Kristopher Higgins. (114 min. ca.)
1993, West Memphis (Arkansas). Tre bambini di otto anni scompaiono durante un giro in bici. Giorni dopo vengono ritrovati i loro corpi (legati con lacci da scarpe alle braccia e gambe, picchiati e annegati) nel torrente "Robin Hood Park". I tre adolescenti Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley Jr., sospettati subito poiché legati al mondo del satanismo, vengono considerati colpevoli. Ingiustamente. L'investigatore Ron Lax (Firth) cercherà di venirne a capo scoprendo le falle della polizia locale, pressapochismo e pressioni varie. 






















Thriller/dramma giudiziario, basato sul libro Devil's Knot: The True Story of the West Memphis Three, realizzato dopo il documentario presentato al Sundance Film Festival nel 2012, che si rifà alla vicenda realmente accaduta ai "Tre di West Memphis". 
Stupisce Egoyan per la sua capacità di costruire l'ambiente e l'atmosfera. Sa come farlo e cosa vuole trasmettere. Realizza così - diversamente dal suo solito - un film molto americano, molto dentro quell'America del sud così bigotta, superstiziosa e piena di pregiudizi. Sporca in tutti i sensi, un po' volgare e rozza. 
Il cast è ricchissimo. Spiccano i due protagonisti. Reese Witherspoon nei panni della madre di una delle piccole vittime è espressiva come al solito. Un'interpretazione molto sensibile e misurata, seppur toccante. Colin Firth, nel ruolo dell'investigatore che lavora dietro le quinte è dimesso, ma presente. Dane DeHaan ha sempre la faccia giusta per ruoli equivoci. Particolare la scelta di Amy Ryan come moglie di Lax, dato che aveva preso parte ad un altro film che parlava della scomparsa di un ragazzino: Changeling di Clint Eastwood. 
Con scene crude (i corpi, le foto esplicite), cupo, inquietante e ambiguo (ambiti nei quali però il regista ci sguazza sempre con disinvoltura), può far storcere il naso per una certa superficialità, quel girare attorno senza mai andare a fondo alla questione (caratteristica negativa di altre sue opere). Eppure nel suo piccolo funziona - meglio di altre opere sul genere - ed è avvincente. 
Poco piacevole invece il finale sottotono, praticamente troncato a cui seguono le lunghe spiegazioni del caso mediante didascalie. 
Comunque da vedere. Consigliato. 


Voto: ***




Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?













  
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