martedì 25 luglio 2017

Il padre d'Italia di Fabio Mollo, commedia drammatica on the road ben realizzata, anticonvenzionale, ricca di spunti e con due protagonisti più che in gamba: Luca Marinelli e Isabella Ragonese

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film italiano molto piacevole, diretto da un regista trentenne, con un cast perfetto.
Mi riferisco a Il padre d'Italia di Fabio Mollo.
Ecco la recensione:






Il padre d'Italia di Fabio Mollo del 2017. Con Luca Marinelli, Isabella Ragonese, Mario Sgueglia, Anna Ferruzzo, Federica De Cola, Miriam Karlkvist, Esther Elisha, Sara Putignano, Filippo Gattuso, Franca Maresa. (93 min. ca.)
Torino. Paolo (Marinelli) è un trentenne piuttosto chiuso che lavora all'Ikea (?). Omosessuale, ha appena dovuto chiudere una relazione importante. Mia (Ragonese) è una sua coetanea, bizzarra e... incinta. Si conoscono per sbaglio, in un locale gay, dove lei gli sviene letteralmente tra le braccia. A quel punto Paolo si ritrova "braccato". Oltre ad accompagnarla in ospedale, la porterà da una parte all'altra dell'Italia un po' per gioco, un po' senso di colpa e poi per una specie di amore. Si prenderanno cura l'uno dell'altra e riusciranno anche a fare un lavoro su se stessi... 















Commedia drammatica on the road molto particolare. 
Una storia d'amore anticonvenzionale, pura: i protagonisti sono due persone che si trovano, si aiutano e in qualche modo si amano, appunto, pur sapendo che una relazione tra loro due è impossibile e destinata a finire. Perciò la vivono intensamente. 
Ma è anche la storia di una generazione che vive nel precariato sia lavorativo che nel campo degli affetti, che non può permettersi di farsi una famiglia o che vive i legami sempre a metà, sempre in balia della paura. 
Eppure sia Paolo che Isabella vorrebbero avere una famiglia, dei figli. Ma in un certo senso non si accettano per quello che sono. E il loro trovarsi è stato un colpo di fortuna - o del destino - che in ogni caso cambierà il corso delle loro vite. 
Il regista e sceneggiatore Fabio Mollo, alla sua seconda pellicola, costruisce un film libero. Da etichette morali, sociali e cinematografiche. Parlando sostanzialmente di due persone qualsiasi, ma speciali perché uniche non perché incasellate come "diverse". 
Per farlo si è avvalso di un cast azzeccatissimo. Luca Marinelli dimostra ancora una volta di essere uno degli attori italiani più bravi (non solo del momento). Versatile, molto intenso ma al contempo così naturale, tanto da scomparire nel personaggio. Qui interpreta un giovane riservato, che si porta dietro delle enormi sofferenze. La sua performance è vibrante, sentita, ricca di sfumature. Senza mai essere sopra le righe, mai fuori parte. Anche Isabella Ragonese è stata all'altezza (ma ormai è una garanzia): in un ruolo così diverso dagli altri che ha interpretato, più tipico ad esempio ad un certo cinema indipendente americano che italiano, è perfetta. Riesce a trasmettere tutta la complessità della sua Mia (che talvolta risulta simpatica, altre volte irritante). E canta pure (con l'auto-tune). 
Piacevole, coinvolgente e toccante senza mai essere strappalacrime. Sempre misurato. 
Seppur con qualche momento un po' forzato e straniante, non risulta mai autocompiaciuto. 
Interessante, di grande sensibilità e tenerezza, tutto da scoprire, e la dimostrazione che anche in Italia si riesce a fare del buon cinema (e che i giovani autori, cresciuti a pane e cinema, per l'appunto, possono realizzare qualcosa di nuovo, fresco e non le solite storie trite e ritrite). 
Da vedere. Consigliatissimo. 


Voto: ***








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento