Mi riferisco a Going Clear: Scientology e la prigione della fede di Alex Gibney.
Ecco la recensione:
Going Clear: Scientology e la prigione della fede (Going Clear: Scientology and the Prison
of Belief) di Alex Gibney del 2015. Con Paul Haggis, Lawrence
Wright, Marty Rathbun, Mike Rinder, Jason Beghe. (120 min. ca.)
Documentario targato
HBO che racconta la storia della Chiesa di Scientology,
avvalendosi delle testimonianze di chi l'ha abbandonata. Dal regista
Paul Haggis all'attore Jason Beghe, a chi era vero e proprio
collaboratore.
Questa associazione nata e spacciata come no-profit (ed esente da tasse perché considerata vera e propria istituzione ecclesiastica) ma
che in realtà è una vera e propria associazione a scopo di lucro
che plagia le menti un po' deboli o chi è portato a farsi
suggestionare e vive delle "donazioni" ricevute dagli
adepti, è stata fondata da L. Ron Hubbard - il quale, alla fine,
dubiterà della sua stessa sanità mentale - e portata avanti negli
anni da David Miscavige.
Tra credenze e autoaiuto mediante l'E-meter
che misurerebbe la massa dei pensieri e dovrebbe servire per arrivare
al livello "Clear", con una purificazione della mente dai
pensieri nocivi, fino all'ultimo stadio, quello in cui ti viene
fornito un dossier top secret nel quale vengono
raccontate cose fantascientifiche su una sorta dittatore chiamato
Xenu che avrebbe traviato settantacinque milioni di persone uccise e
gettate nei vulcani, le cui anime si impossessano dei neonati e non
escono finché non vengono eliminate grazie a sedute con il suddetto
E-meter e altre stramberie.
Insomma, soltanto una mente malata poteva
inventare una cosa simile. Se all'inizio L. Ron Hubbard, scrittore e
appassionato di fantascienza, diceva che l'unico modo per avere
successo e fare soldi sarebbe stato fondare una Chiesa, la sua stessa
creazione le si è rivoltata contro facendolo impazzire. Gli stessi
fedeli se considerati "persona soppressiva" o contro
"Scientology" vengono vessati, torturati, rinchiusi in una
sorta di campi di lavoro e obbligati a farsi del male a vicenda,
ecc... Ovviamente chi ne esce verrà bandto da tutti i familiari
facenti parti dell'associazione. Una cosa paurosa, mostruosa, da
brividi.
E questo documentario riesce a veicolare questa suggestione,
riesce a far percepire la pazzia che sta dietro a tutto, le
interviste fanno capire che tipo di manipolazioni psicologiche e
intimidazioni devono sopportare gli adepti e quanto David Miscavige e
la direzione tenga in considerazione (ovviamente per soldi e per
paura di ritorsioni) i vip affiliati. Da Tom Cruise, pazzo isterico e
burattino nelle mani di Miscavige stesso, obbligato a lasciare Nicole
Kidman (sorvegliata da telecamere e cimici e i figli indottrinati per
andare contro di lei così da far ottenere la custodia al padre) e a
mettersi insieme con un'altra attrice, a John Travolta, ingenuo e
viscido, totalmente plagiato e convinto della buona fede e
dell'importanza di Scientology per la società. Cose
assurde viste dall'esterno.
Girato benissimo, con le classiche
immagini di repertorio e di finzione romanzate che vengono mostrate durante gli
agghiaccianti racconti, è un lavoro sincero, ben ritmato e talmente
interessante che le due ore passano senza che ci si accorga.
Un
documentario imperdibile per chi si è sempre chiesto cosa fosse -
anzi, che cosa sia ancora - Scientology poiché scava a
fondo, narra con chiarezza e menziona tutte le concatenazioni e le
varie figure senza sembrare troppo schematico.
Un pugno sullo
stomaco, quasi horror.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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