Mi riferisco a Il curioso caso di Benjamin Button di David Fincher.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini e testi SPOILER]:
Il curioso caso di Benjamin Button
(The Curious Case of Benjamin Button) di David Fincher del 2008. Con Brad Pitt, Cate Blanchett, Julia
Ormond, Tilda Swinton, Taraji P. Henson, Jared Harris, Jason Flemyng,
Mahershalalhashbaz Ali, Elias Koteas, Elle Fanning. (166 min. ca.)
Nel 2005, poco prima
dell'inizio dell'uragano Katrina, in ospedale, sul letto di morte,
Daisy Fuller (Blanchett) si fa leggere dalla figlia Caroline (Ormond)
il diario di un certo Benjamin (Pitt), la cui storia è strana ed
incredibile. Infatti egli è nato vecchio e ringiovanisce col passare
degli anni, ossia la sua vita funziona al contrario. Daisy e Benjamin
furono legati da un vero, profondo, ma tormentato amore. Caroline
scoprirà molte cose che non sapeva anche di sé.
Film
drammatico/fantastico/sentimentale tratto da un breve racconto di
Francis Scott Fitzgerald, interessante per le ambientazioni (con le
relative scenografie) le suggestioni, la fotografia, gli effetti
speciali e il trucco.
Metafora della vita e della morte, racconta lo
scorrere del tempo di questo uomo così strano e dell'amore che
resiste a questo scorrere del tempo, anche quando sembra che non lo
si riconosca più. Ben sceneggiato (anche se alcune cose non tornano. Caroline come faceva a non sapere di Benjamin se la madre si era addirittura trasferita nella vecchia casa di lui per stargli vicino? Magari avranno avuto un rapporto difficile, ma non regge troppo come scusa) e recitato da un Brad Pitt
realmente in parte e da una Cate Blanchett - da giovane e da matura.
Tutta truccata e con la voce impastata pare un po' troppo
caricaturale - espressiva, dolce, dal fascino particolare d'altri
tempi (rende migliori alcune scene. Quelle in cui balla -
particolarmente di notte, dentro al gazebo - sono da togliere il
fiato). Carisma e bravura per un personaggio che non si dimentica.
Bravi anche Jared Harris, il simpatico comandante, Tilda Swinton,
Julia Ormond.
La storia bizzarra stupisce, coinvolge e commuove per
la tenerezza, la poesia.
Che sia una pellicola solida, che sia
diretta con grande intelligenza è indubbio, ma tutto sembra troppo
telefonato, finto, di poco respiro, creato a tavolino per creare
certi emozioni, certi effetti (giustamente, vista la trama). Perciò
risulta pesante, cupo.
Non soltanto per i continui flashback e
ritorni al presente, ma per la struttura in sé, a cui Fincher si
deve attenere, rimanendone un po' imbrigliato. La mole di lavoro (il
montaggio è perfetto) dev'essere stata enorme, il lato tecnico
impeccabile, ma tredici nomination all'Oscar erano effettivamente
troppe (ne ha vinti "solo" tre).
Un film struggente, malinconico, ben
confezionato che risulta prolisso - la durata tende a snervare un
poco lo spettatore, anche se il ritmo è sempre costante a dire il
vero -, di maniera (come la colonna sonora di Desplat, addirittura
anonima), fine a se stesso, tanto che non si riesce mai realmente ad
entrare in quel mondo: lo si guarda da distante. Con la morale spicciola del "cogliere l'attimo" e dei casi, per l'appunto, che l'esistenza ci mette davanti.
Uno dei pochissimi
passi falsi di Fincher.
Comunque da vedere (quando si è in vena).
Consigliato.
Voto: *** (Per l'impegno)
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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