Mi riferisco a Riflessi in uno specchio scuro di Sidney Lumet.
Ecco la recensione:
Riflessi in uno specchio scuro (The Offence) di
Sidney Lumet del 1972. Con Sean Connery, Trevor Howard, Vivien
Merchant, Ian Bannen, Peter Bowles. (112 min. ca.)
Il sergente Johnson (Connery)
mette sotto torchio Kenneth Baxter (Bannen), presunto pedofilo che
avrebbe mandato poche ore prima in ospedale una ragazzina e avrebbe
ucciso e abusato di altre minori. La sua sete di giustizia, la sua
rabbia verso quei criminali, ma soprattutto la troppa violenza vista
in tutti quegli anni di lavoro, lo fanno esplodere in un raptus
altrettanto violento, tale da rendere in fin di vita l'uomo.
Interessante e controverso film a metà tra poliziesco e dramma che
tratta dei temi delicatissimi usando dei toni brutali, dei modi quasi
ripugnanti.
Chi ha ragione fra i due? Johnson fa bene a malmenare
quell'essere disgustoso, oppure è diventato lui stesso tanto deviato
e malato di mente che si può considerare suo pari? Si parte con il
ralenti straniante del momento clou dello sfogo allucinato, per poi ritornare
indietro con flashback e terminare con un finale circolare.
Tutto per
spiegare di volta in volta qualcosa in più su quell'interrogatorio
(le scene vengono ripetute nella versione più estesa).
Sidney Lumet
ancora una volta non fa sconti a nessuno. Il suo stile tagliente e
duro di narrare, il suo modo perfetto di dirigere gli attori rendendo
credibile la vicenda, fanno capire allo spettatore che c'era soltanto
un modo per raccontarla, ossia così come ha fatto lui.
Con lucidità,
cinismo, cattiveria, senza falsi moralismi.
Unico difetto è il ritmo
che in alcuni momenti cala leggermente.
Il cast è eccezionale: uno
Sean Connery così ambiguo e odioso non si è mai visto, ma anche Ian
Bannen gli tiene testa (la sua risata è sconvolgente e sembra vera).
Anche Trevor Howard non ha bisogno di presentazioni ed è credibile
nel ruolo del detective sovraintendente che cerca di capire - senza
riuscirci - le motivazioni che hanno spinto Johnson ad agire in modo
così estremo.
Violenza contro la violenza: ma è giusto?
Provocatorio, morboso, intelligente. Un'opera minore e semisconosciuta di un grande autore che sa sempre e comunque stupire.
Da vedere. Consigliato.
Voto: ***/***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento