martedì 22 marzo 2016

Il Concerto di Radu Mihăileanudel, commedia drammatica multirazziale dal ritmo forsennato, con dei bravi ed espressivi protagonisti

Oggi vi voglio parlare di un film di pochi anni fa. Una co-produzione di vari Paesi (c'è anche l'Italia).
Un film estroso e appassionante.
Mi riferisco a Il Concerto di Radu Mihăileanu.
Ecco la recensione:





Il Concerto (Le Concert) di Radu Mihăileanudel 2009. Con Aleksej Gus'kov, Dimitri Nazarov, Mélanie Laurent, François Berléand, Miou-Miou, Valeri Barinov. (120 min. ca.)
Andreï Filipov (Gus'kov) era uno dei più grandi direttori d'orchestra del Teatro Bol'šoj nel periodo di Brežnev, ora, ventinove anni dopo, ridotto a lavorare come uomo delle pulizie sempre in quel teatro. Un giorno intercetta un fax del Théâtre du Châtelet di Parigi: il direttore invita infatti l'orchestra a suonare lì. Andreï allora decide di riunire i suoi vecchi musicisti (che ormai, come lui, tirano a campare) e spacciarsi per la famosa orchestra e chiamare come violino solista la francese Anne-Marie Jacquet (Laurent) per eseguire Čajkovskij . A quella folle idea sembra far acqua da tutte le parti. Eppure ci sarà più di una sorpresa. 















Commedia drammatica multirazziale quasi à la Kusturica (e il motivo è subito spiegato: il regista è rumeno-francese) e co-produzione, dinamica, dal ritmo forsennato che ha il suo apice drammaturgico-narrativo nel finale.
 Il regista sa come dosare gli ingredienti, come cambiare registro e toni. Gli attori sono bravissimi. Soprattutto il terzetto Gus'kov-Nazarov (simpaticissimo)-Laurent. Aleksej Gus'kov e Mélanie Laurent sembrano davvero credibili anche nel dirigere e nel suonare (ma non è lei a farlo). I due, durante il famoso concerto, svolgono un lavoro tutto di sguardi, in cui l'espressività è tutto: sono intensi, davvero perfetti. 
E la regia riesce a cogliere quelle espressioni con campi e controcampi (anche sull'orchestra) e il montaggio fa il resto. 
Qualche difetto: la recitazione degli altri a volte appare un po' troppo sopra le righe (almeno nella versione originale) in relazione ai momenti concitati. In qualche passaggio la trama appare poco chiara anche se i dubbi vengono sciolti negli ultimi minuti. 
Un film agrodolce, simpatico, sincero, che si fa voler bene e coinvolge. 
Da vedere. Consigliato. 


Voto: ***






Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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