Mi riferisco a Miss Violence di Alexandros Avranas.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini e testi SPOILER]:
Miss Violence di Alexandros
Avranas del 2013. Con Themis Panou, Rena Pittaki, Eleni Roussinou,
Sissy Toumasi, Kalliopi Zontanou, Constantinos Athanasiades.
(98 min. ca.)
Angeliki, il giorno del suo undicesimo compleanno, si getta dal
balcone. Eppure la famiglia sembra a posto, con una madre, un padre,
altri tre ragazzini e una nonna. Ma ben presto si scoprirà che i
ruoli al suo interno sono particolari e che il capofamiglia nasconde
un segreto (oltre a molti altri disseminati qua e là).
Pellicola
greca vincitrice del Leone D'Argento alla Mostra del Cinema di
Venezia e tratta - pare - da una storia vera, parla di una famiglia
all'apparenza normale, tranquilla. Ma dai primi minuti lo spettatore
capisce che c'è qualcosa di disfunzionale: vigono regole rigide, la
privacy è assente.
Poi piano piano viene a sapere che il quello che
si pensa sia il padre invece è il nonno.
Nonno che obbliga le
figlie, la nipote - e prima ancora l'altra nipote, quella che si è
tolta la vita - a prostituirsi. E come se non bastasse ne abusa
anch'egli. E la moglie è invece sottomessa, quasi inebetita. Anche
se vedremo nel finale cosa sarà capace di fare.
Il regista riesce
ricostruire la situazione anche senza mostrare esplicitamente (tranne
alcune scene realmente forte e intollerabili che costituiscono
l'apice e la rivelazione totale di quel non detto fino a quel punto
adoperato come scelta narrativa): la violenza è invisibile ma nell'aria.
Per la tensione
dei protagonisti durante i normali momenti quotidiani come i pranzi o
le cene (eccellente l'utilizzo degli interni. Anche quelli
apparentemente ordinari, che non farebbero mai immaginare ciò che vi
avviene realmente. Le varie carrellate sottolineano proprio questa
sensazione), le abitudini e i ricatti del nonno che maltratta questi
nipoti - indesiderati - e che pretende da loro una disciplina
assurda, inspiegabile.
Un plauso anche alla sceneggiatura senza
difetti e agli attori. Themis Panou, "il nonno", ha vinto
meritatamente la Coppa Volpi: ambiguo, viscido, davvero
insopportabile. Bravi anche i ragazzini ad interpretare dei
personaggi castrati e completamente sotto il controllo del padre
padrone. Ottima anche Eleni Roussinou: il suo sguardo spiritato il
suo sorriso malinconico sono indimenticabili.
Un film inquietante,
strisciante, perverso, di agghiacciante lucidità, realmente disturbante da star male, che macina
dentro e continua a tormentare anche a visione terminata lasciando un
groppo in gola per la rabbia e la tristezza.
(Ottimo anche l'uso
della musica. Soprattutto di certi brani che hanno un ruolo -
purtroppo - fondamentale per la storia. Durante la visita ad uno
degli "amici" del padre/nonno viene fatta sentire L'italiano di Toto Cutugno. Già lì un brivido percorre
la schiena).
Da vedere assolutamente (preparandosi alla brutalità e
allo squallore della vicenda e a una messa in scena senza sconti,
dura e cruda). Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento