Mi riferisco a L'anima e il volto di Curtis Bernhardt.
Ecco la recensione:
L'anima e il volto (A Stole Life) di Curtis
Bernhardt del 1946. Con Bette Davis, Glenn Ford, Dane Clark, Walter
Brennan, Bruce Bennett, Charles Ruggles. (107 min. ca.)
Kate Bosworth (Davis) è una
pittrice e donna sensibile e buona. Si innamora di Bill (Ford), un
uomo che lavora al faro. Questo amore sembra ricambiato, ma Bill farà
la conoscenza di Patricia (Davis), la gemella identica di Kate, una
donna perfida e ambigua, ma anche più curata e affascinante rispetto
alla sorella. Bill se innamorerà e la sposerà. Il destino però è
in agguato.
Dramma sentimentale prodotto dalla stessa Davis che interpreta
magistralmente tutti e due i ruoli.
Se la trama è romanzata e sì,
piuttosto telefonata (negli standard dell'epoca), ciò che
sbalordisce sono la messa in scena e gli effetti speciali che
lasciano letteralmente lo spettatore a bocca aperta. Addirittura, non
solo le "due" protagoniste sono presenti nella stessa
inquadratura, ma stanno vicine o una passa il fiammifero all'altra
per accendersi la sigaretta (per fare un esempio).
Poi la Davis è
istrionica ed espressiva al massimo e con piccoli accorgimenti fa
capire allo spettatore chi sia Kate o Patricia. Nella sequenza del
fiammifero ad esempio, quando Kate entra in camera sua, trova la
sorella ad aspettarla seduta in poltrona (di spalle). Patricia,
invidiosa e "crudele", la saluta. Ecco, lì la voce della
Davis è roca, mentre quella dell'altra dolce sorella è suadente,
pacata. Oppure a parte l'abbigliamento e l'acconciatura, è proprio
lo guardo a cambiare dall'uno e dall'altro personaggio. Una
transizione assolutamente non facile, ma percettibile, palpabile.
Si
dice sia una delle sue migliori performance. Forse sì, perché ricca
di sfumature. Poi ci si ricorda delle innumerevoli altre
interpretazioni memorabili e l'affermazione lascia il tempo che
trova. Bravo anche Glenn Ford, affascinante come al solito Qui è più
una spalla.
Ottima la fotografia, bel bianco e nero e una storia che
nonostante tutto affascina.
Un unico difetto: il finale è troppo
affrettato. Se avessero anticipato leggermente le cose, se si fossero
presi del tempo in più (non necessariamente allungando la durata)
per dare una forma alla chiusura, sarebbe stato perfetto.
Comunque un
film irresistibile per gli amanti del cinema classico e un'impagabile
goduria per gli amanti di Bette Davis, una delle più grandi attrici
di sempre.
Da vedere. Consigliatissimo. (La Davis interpreterà di
nuovo il ruolo del doppio nel 1964 in Chi giace nella mia bara?* di Paul Henreid).
*Mia recensione
Voto: ***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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