Mi riferisco a Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola.
Ecco la recensione:
Brutti, sporchi e cattivi di
Ettore Scola del 1976. Con Nino Manfredi, Francesco Anniballi, Ennio
Antonelli, Giselda Castrini, Alfredo D'Ippolito, Ettore Garofolo,
Franco Merli, Linda Moretti, Giovanni Rovini, Adriana Russo, Maria
Luisa Santella. (115 min. ca.)
Roma, metà degli anni '70. Nella baraccopoli
periferica, vive Giacinto Mazzatella (Manfredi) di origine pugliese
con la moglie e l'intera famiglia. Tutti in una baracca in condizioni
non umane. Giacinto violento e tirchio, ha paura (fondata in realtà)
che i suoi parenti vogliano portargli via il milione di lire che
nasconde sempre in posti diversi. Nessuno sopporta più quelle
terribili condizioni di vita e la situazione peggiora quando Giacinto
si porta in casa la procace prostituta Iside (Santella) ed inizia a
viziarla. La moglie a quel punto decide di ucciderlo con la
complicità di tutto il parentado.
Commedia drammatica grottesca
intrisa di quel realismo malinconico nostrano à la Pasolini o à la
Citti (non è un caso che siano presenti anche attori dei film di
Pasolini: Garofolo e Merli).
Scola mostra senza sconti la miseria, la
desolazione e, per l'appunto, il lerciume di quegli ultimi. Lerciume
non soltanto fisico, ma anche morale.
Senza pudore, istintivi come
animali (vanno con chiunque quando hanno voglia). Questi poveretti
che cercano di farsi le pulci l'un l'altro, si accapigliano per una
casa costituita da quattro pezzi di lamiera. Può essere considerato
un ritratto non soltanto di una specifica classe in un determinato
territorio, altresì metafora dell'intera società.
Anche i bambini
sono come animali. Alla mattina vengono "accompagnati"
pochi metri più in là per andare a giocare in un recinto: sarebbe
una specie di asilo. Quello che si percepisce è ben altro.
Visivamente evocativo, il regista può osare mettendo in scena scene
di sesso di ogni tipo, violenza domestica, angherie di ogni tipo.
Gli
attori sono bravissimi: spontanei, hanno la faccia giusta, il piglio
giusto. Manfredi qui è in stato di grazia e riesce ad interpretare
con convinzione un personaggio ripugnante, irritante per il quale lo
spettatore prova soltanto disgusto. Ma nessuno si salva, neanche la
nonna (che fa ridere e imbarazza al contempo. Poi, ogni tanto, fin
dall'inizio, spara delle perle di saggezza). Tra l'altro è
interpretata da un uomo, Giovanni Rovini.
Un film duro, tragico, crudo,
brutale (anche per i toni), nauseante, un vero pugno allo stomaco,
scritto benissimo e diretto con intelligenza e lucidità.
Anche il
ritmo è sempre teso: il pubblico viene coinvolto immediatamente
nella vicenda di questi derelitti e partecipa, vuole vedere fino a
che punto arriva.
Il finale infatti non si smentisce: è uno
schiaffo.
Perfetta la colonna sonora di Armando Trovajoli.
Da vedere
assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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