Mi riferisco a Magnifica Ossessione di Douglas Sirk.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER]:
Magnifica Ossessione (Magnificent Obsession) di Douglas
Sirk del 1954. Con Jane Wyman, Rock Hudson, Barbara Rush, Agnes
Moorehead, Otto Kruger, Gregg Palmer, Paul Cavanagh, Sara Shane, Judy
Nugent, Helen Kleeb. Bob Merrick (Hudson), ricco e viziato di buona
famiglia, ha un incidente col suo motoscafo. Viene salvato dal
personale medico adoperando il respiratore di un malato di cuore, il
dottor Wayne Phillips. Caso vuole che il dottore si senta male
proprio mentre è in uso, perciò questi muore. Bob si sente così in
colpa che vuole farsi personare diventando generoso con gli altri e
anche con la vedova del dottore, Helen (Wyman). Purtroppo invece è,
anche questa volta senza volerlo, causa di un incidente che farà
diventare Helen cieca. A quel punto cercherà di starle vicino,
nascondendo la propria identità. Si innamorano, ma il destino è
ancora in agguato.
Melodrammone classico e strappalacrime tratto dal
romanzo omonimo di Lloyd C. Douglas. Tragedie, sofferenze, amori
impossibili in technicolor nello stile sontuoso e ricercato del
grande regista americano.
Meraviglioso l'uso delle luci e delle ombre
per sottolineare l'handicap e lo struggimento non solo della
protagonista, ma dello snodo cruciale della vicenda.
Sempre
impeccabili, da lasciar senza parole, gli accostamenti cromatici fra
le scenografie e costumi (camicie grigi, pareti grigie, porte verdi,
maglie verdi e così via. Todd Haynes ed Ed Lackman devono molto - se
non tutto - a questo tipo di pellicole) o fra gli edifici, i mobili,
gli oggetti d'arredamento e l'ambiente circostante. Una cura dei
dettagli e una ricercatezza maniacale anche nella fotografia davvero
commoventi più della storia in sé (che effettivamente è
telefonata, esagerata, quasi ridicola in certi punti, eppure così
affascinate e coinvolgente).
Gli attori sono straordinari. Hudson è
l'attore feticcio di Sirk e lui si presta, ha la fisicità giusta del
bel ragazzone americano che piace tanto alle nonne e mamme. Jane
Wyman è molto più ordinaria, ma è anche un'attrice sensibile e
delicata, che ben si sposa con l'atmosfera e i toni della pellicola.
La coppia - visto il successo di quest'opera - si riformerà l'anno
successivo per un altro gioiello (migliore di questo, addirittura)
quale è Secondo amore sempre di Sirk. Brava e sempre
accigliata Agnes Moorehead.
Il regista riesce sempre a mescolare
elementi e linguaggi comuni e popolari da soap opera a un altro più
elevato, d'autore (c'è il suo marchio, lo si sente e lo si vede fin
dai titoli di testa). Non stupisce che i suoi lavori fossero già
allora dei cult.
Un film elegante, di classe, di un gusto e una
finezza incomparabili in cui ogni cosa è impeccabile. Appassionante,
suadente, delicato, un po' svenevole e zuccheroso nel senso più
nobile del termine. E suggestivo: impossibile non rimanere ammaliati.
Ottima la colonna sonora che riprende e rivisita brani di musica
classica. Il tema dei due amanti è lo Studio op. 10 n. 3
di Chopin trasformato più e più volte in canzone. Tra l'altro No
Other Love è contenuto nella colonna sonora dell'altrettanto
perfetto Carol* del regista menzionato poco fa, Todd
Haynes.
Non il migliore di Sirk ma da vedere assolutamente (tenendo
ben presente il contesto e l'epoca in cui è stato girato, altrimenti
potrebbe sembrare una sciocchezzuola e un esercizio di stile fine a
se stesso, quando è molto, molto di più). Consigliatissimo.
*Mia recensione
Voto: ***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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