giovedì 17 luglio 2014

Il ladro di orchidee di Spike Jonze. Commedia drammatica metacinematografica bizzarra e fantasiosa nella quale realtà e finzione si fondono in un guazzabuglio di idee troppo macchinose per convincere. In parte gli interpreti

Oggi vi voglio parlare di un film anomalo, così anomalo che si perde e lascia delusi.
Mi riferisco a Il ladro di orchidee di Spike Jonze (sì, lo stesso regista di quel gran capolavoro che è Her).
Ecco la recensione:





Il ladro di orchidee (Adaptation.) di Spike Jonze del 2002. Con Nicolas Cage, Meryl Streep, Chris Cooper, Cara Seymour, Brian Cox, Tilda Swinton, Ron Livingston, Maggie Gyllenhaal, Judy Greer. (114 min. ca.)
Charlie Kaufman (Cage), sceneggiatore goffo e timidissimo deve scrivere l'adattamento del libro Il ladro di orchidee. Storia vera di un'ossessione di Susan Orlean (Streep). Trovandosi in difficoltà e in mancanza di ispirazione, inserirà molti elementi autobiografici e si lascerà aiutare dal fratello gemello più spavaldo e meno fantasioso di lui (sempre Cage) ma che riesce a concentrarsi di più, anche lui sceneggiatore - per caso. Dopo varie peripezie arriverà alla fine. 

















Film metacinematografico che adopera anche la tecnica del Mise en abyme, è praticamente la storia reale dello sceneggiatore Kaufman e della sua travagliata odissea per buttare giù la sceneggiatura tratta dal libro menzionato. 
Molti elementi sono romanzati, altri cambiati, altri puramente funzionali e inventati (il fratello gemello menzionato anche nei titoli di coda) per un'opera folle, onirica, surreale, bizzarrissima. Nicolas Cage è in parte (un po' statico, come sempre, ma qui non è un problema). 
Simpatico il modo con il quale si è descritto lo stesso Kaufman: autoironico. 
Meryl Streep sempre in gamba (anche se ha sempre i suoi gesti tipici e stereotipati, ma inquesto caso si può soprassedere), Chris Cooper è stato molto bravo a caratterizzare un personaggio che è un po' bidimensionale (Oscar meritato solo in parte però). E' una pellicola complessa, forse troppo a scatole cinesi, ad un certo punto troppo macchinosa per coinvolgere sul serio. 
Spike Jonze fa un lavoro visivo egregio (poi i due fratelli sono resi benissimo. Impeccabili), la sceneggiatura è come sempre particolare ma troppo arzigogolata: anche la regia si perde. 
Non basta il giuzzo finale da film d'avventura a migliorare le cose. Anzi, diventa tutto fine a se stesso risultando inoltre poco divertente. Una volta capito il gioco la trama si appesantisce. 
Una buona occasione sprecata. Da vedere per curiosità. 


Voto: **1/2













Il trailer:







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











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