Mi riferisco a Bling Ring di Sofia Coppola.
Ecco le recensione:
Bling Ring (The Bling Ring) di Sofia Coppola del
2013. Con Katie Chang, Israel Broussard, Emma Watson, Leslie Mann,
Taissa Farmiga, Erin Daniels, Halston Sage, Nina Siemaszko, Gavin
Rossdale, Stacy Edwards, Claire Julien. (87 min. ca.)
In California, un gruppo di
adolescenti frequentanti lo stesso liceo o lo stesso giro di amicizie, entrano indisturbati nelle
case dei vip (tra gli altri Lindsay Lohan, Paris Hilton, Orlando Bloom) e e le
"svaligiano" facendo prima un giretto di ricognizione,
sfogando tutta la loro ossessione per la moda e questi personaggi
famosi. Ruberanno carte di credito, auto e droga. All'inizio tutto
sembra andar bene e anche se vengono a sapere che sono stati ripresi
dalle telecamere di Audrina Patridge, continuano imperterriti.
Purtroppo per loro però verranno sorvegliati e arrestati. Finiranno
tutti in galera e dovranno sborsare una cospicua cifra.
Film
difficile da giudicare perché realizzato (volutamente si spera) come
uno di quei programmi patinati per teenager di MTV risultando vuoto nonostante
la critica spicciola su questi ragazzi senza guida genitoriale e
senza interessi veri.
Essendo ispirato ad un fatto realmente accaduto
(anche se si stenta a credere che queste celebrità non avessero i
sistemi d'allarme inseriti o cani rabbiosi in giardino) - con alcune
battute sconcertanti perché ritratto di una generazione senza valori
e tutta apparenza, sono prese dalle vere interviste o interrogatori -
ed in particolare ad un articolo su Vanity Fair del 2010, ci si
domanda il motivo che ha spinto la regista a raccontare una cosa
simile (se non per farne una critica, come detto sopra): c'è davvero
poco materiale (e in effetti la durata della pellicola è
sintomatica). Più di provare disgusto per questi ragazzi non si può
fare.
La sensazione che la Coppola abbia creato una bella confezione
(perché sa girare. Le riprese notturne, anche grazie ad un'accurata
fotografia, sono impeccabili) sul nulla viene. I dialoghi fatti di
"cool", "oh yeah" e la prima oretta costituita
dai furti, possono risultare noiosi.
Bisogna ammettere che ormai la
figlia di Coppola ha preso una certa direzione: quella di mostrare
l'incomunicabilità e la perdizione in più ambiti (aveva già
iniziato a farlo con Lost in Translation. Lo stesso tema
è presente anche in ma forse anche con Somewhere), ma lo mette in scena
forse in un modo che può apparire furbo. Questo non fa eccezione.
E'
un film inutile visto che il messaggio che vuole veicolare ci viene
schiaffato in faccia senza mediazioni ed è trito e ritrito. Tiranto
le somme però non è neanche da buttare. La Coppola riceve troppe
critiche soltanto perché "figlia di...", quando invece
almeno è coerente, ha un suo stile (che può piacere o risultare
giustamente anche pretenzioso). Spring Breakers* di
Harmony Korine dello stesso anno parla più o meno dello stesso
argomento (e usa anche un linguaggio simile, stessi toni, stesse
tecniche - ad esempio ralenti con musica hip hop da quattro soldi
come sottofondo - stesso intento) ma ha diviso il pubblico e
addirittura c'è chi lo ha elevato a capolavoro, mentre Bling
Ring viene valutato quasi sempre negativamente. Come mai?
Comunque è da vedere, almeno per curiosità (per poi semmai dire di
aver perso tempo prezioso).
* Mia recensione
Voto: **1/2
I veri protagonisti della vicenda
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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