Mi riferisco a La signora Miniver del grande William Wyler.
Ecco la recensione:
La signora Miniver (Mrs. Miniver) di William
Wyler del 1942. Con Greer Garson, Walter Pidgeon, Teresa Wright,
Richard Ney, May Whitty, Reginald Owen, Henry Travers, Henry
Wilcoxon. (134 min. ca.)
Nel 1939, vicino a Londra, la famiglia benestante Miniver
gestita dall'amabile, simpatica e affascinante Kay (Garson) - una
rosa iscritta al concorso annuale prenderà il suo nome - che ha un
marito, Clem, architetto (Pidgeon), due figli piccoli Judy e Toby e
il più grande Vin (Ney) studente ad Oxford. La loro tranquillità
verrà letteralmente scossa dall'inizio della guerra, con Vin che si
arruola, Carol (Wright), la giovane sposa di lui che rimane uccisa
durante un mitragliamento, e tutta la Nazione devastata dalle bombe.
Film che coniuga commedia (all'inizio) e dramma (poi), realizzato
benissimo e ricco di tensione. Da manuale la scena dei bombardamenti
mentre Kay, Clem e i due bambini - con gatto al seguito - sono
nascosti in un rifugio accanto alla loro abitazione; la scena della
morte di Carol con Kay impotente o quando tutti rientrano nella casa
distrutta dalle bombe).
Tutto è girato con polso, la sceneggiatura
(scritta a otto mani e vincitrice dell'ambita statuetta) è
articolata e solida: le scene familiari sono credibili una volta
tanto. Toby (Christopher Severn) è di una simpatia rara per l'epoca
(a lui vengono lasciate delle battute taglienti, anche sulla guerra,
pronunciate con innocenza e che per questo motivo centrano il
bersaglio).
Greer Garson è fantastica: luminosa, espressiva. Passa
dal registro da commedia a quello drammatico con una facilità
disarmante e non è mai patetica. Meritatissimo l'Oscar come Migliore
Attrice Protagonista. Gli altri fanno il loro lavoro: brava la Whitty
che interpreta la nonna di Carol, un po' sopravvalutata la Wright che
per il suo ruolo ha vinto l'Oscar come Migliore Attrice Non
Protagonista.
Bellissima la fotografia (altro Oscar), curati e realistici gli ambienti, convincente e
realistico anche il sonoro.
E' una pellicola che nella semplicità e
naturalezza ha i suoi punti di forza.
Scade invece nel suo essere
smaccatamente patriottico e propagandistico (piacque a Goebbels e a
Roosvelt, tanto per capirci) e per questo risulta manierato e in
qualche modo, anche se i personaggi riflettono sulla necessità o
meno della guerra (ma alla fin fine dichiara che combattere è indispensabile e che perciò si deve resistere), manicheo (basti ascoltare le prediche del Pastore,
Wilcoxon).
D'altronde è un film del suo tempo: quando è stato
distribuito (in Italia arrivò nel dopoguerra, precisamente nel 1948)
mancavano ancora tre anni per la fine del conflitto. Si possono
capire gli intenti, dunque (intrattenere e convincere e confortare il
pubblico).
Se lo si prende per com'è, invece, niente da dire: è una
bellissima pellicola piena di ritmo, piacevole, mai noiosa e recitata
benissimo (bello l'incipit).
Vincitrice di altri due Premi Oscar come
Miglior Film e Miglior Regia (meritati, non c'è che dire), è un
cult da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
(Curiosità: la gara
dei fiori con Lady Benton che lascia vincere a malincuore il suo
avversario verrà ripresa nella serie inglese Downton Abbey
e avrà come protagonista l'altezzosa ma simpaticissima Lady Violet
interpretata da Maggie Smith).
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)
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