Avrete già letto articoli - anche recenti - sul loro sodalizio.
Questo è uno degli ultimi lavori per tutti e due e mi sembra giusto menzionarlo perché è molto carino e in alcuni momenti anche divertente.
Mi riferisco a Il grano è verde di George Cukor.
Ecco la recensione:
Il grano
è verde (The Corn Is Green) di George Cukor del 1979. Con Katharine Hepburn, Bill
Fraser, Artro Morris, Patricia Hayes, Ian Saynor, Anna Massey. (93 min. ca.)
Miss
Lilly Moffat, una insegnante (Hepburn), arriva nel Galles convinta di
poter insegnare ad adulti e bambini che lavorano nelle miniere.
Decide di affittare una vecchia stalla e di rimetterla a nuovo per
utilizzarla come studio. Anche se all'inizio i signori del posto
(soprattutto "The Squire", Fraser) storcono il naso, la
scoperta di un talento in Morgan Evans (Saynor), un ragazzo
bravissimo con le parole nonostante non abbia una grande cultura,
farà cambiare idea a tutti. Miss Moffat, grazie alla sua
testardaggine e dedizione riuscirà a farlo entrare all'Università
di Oxford anche se lui vorrebbe prendersi cura del figlio appena nato
avuto dalla nipote della governante della donna.
Girato per la tv
(penultima opera del grandissimo e proficuo regista) tratto dalla
pièce di Emlyn Williams e remake del film omonimo con Bette Davis
nel ruolo principale, è un piccolo film che è un inno alla cultura
e un monito per i giovani. Il darsi sempre una chance. La
determinazione porterà alla soddisfazione dei due protagonisti
infatti.
Tutto è condito dal solito umorismo dissacrante e pungente
di Cukor - che riserva le battute migliori alla Hepburn (il suo
personaggio è una versione romanzata di se stessa. Stessa
indipendenza, stesse idee, stesse frasi che diceva abitualmente nella vita reale). La
scena in cui lei e Squire si insultano a vicenda e quella in cui lei
cerca di riparare il danno chiedendogli inoltre un favore, sono
deliziose.
Il linguaggio a volte è un po' più esplicito - a
ragione, visti gli anni, ma l'eleganza c'è sempre: non si cade mai
nel volgare o nel becero.
Certo, la fattura televisiva si vede e si
sente, è un Cukor minore (ma il suo stile è riconoscibile
immediatamente), c'è qualche sbalzo nell'audio, la fotografia ha i
colori tipici. Però la storia per quanto semplice funziona.
C'è una
sorta di nostalgia, di malinconia (nel senso buono del termine). Si
capisce che è realizzato da un anziano che sa il fatto suo, che sa
dirigere gli attori: li coccola (ed lo fa in particolare con la sua
musa e amica Kate - la quale, nonostante il tremolio alla testa e
alle mani, regala un'interpretazione più che dignitosa e in alcuni
momenti impeccabile. Sembra proprio si stia divertendo -, ma riesce a
rendere convincente e a dare delle belle scene madri all'esordiente
Saynor) e sa caratterizzare bene i loro personaggi senza trasformarli
in macchiette.
Un film tenero, dolce ma non stucchevole in bilico tra commedia e dramma. Non stupendo ma discreto, che si fa guardare ed apprezzare
soprattutto dai cultori di un certo tipo di cinema.
Da vedere per
curiosità (Cukor e la Hepburn insieme dopo un'altra pellicola per la
tv più conosciuto, amato e da recuperare Amore tra le rovine
con Lawrence Olivier come protagonista maschile).
Voto: ***
Cukor e la Hepburn insieme durante la lavorazione del film
Il film intero in lingua originale:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)
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