Mi sto riferendo a Blow Out di Brian De Palma.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, testi e immagini contengono SPOILER]:
Blow Out di Brian De Palma del
1981. Con John Travolta, Nancy Allen, John Lithgow, Dennis Franz. (107 min. ca.)
A
Philadelphia Jack (Travolta) è un tecnico del suono (prima era stato
poliziotto) di film di serie z. Una notte, mentre stava facendo delle
registrazioni del vento e altri rumori naturali su un ponte, assiste
all'incidente automobilistico del Governatore e probabile prossimo
Presidente. Si butta nel torrente ma riesce a salvare soltanto Sally
(Allen), una ragazza che per arrotondare fa la ricattatrice. Jack
capisce subito che è stato un omicidio/complotto perché ha sentito
(ed anche registrato) lo sparo prima del foro della gomma. Si metterà
ad indagare per conto proprio quando la polizia e tutti quelli
coinvolti cercheranno di minimizzare l'accaduto e nascondere le
prove. Verrà aiutato dalla stessa Sally (della quale si è anche
invaghito) ma anche sorvegliato dal killer Burke. L'epilogo non sarà
dei migliori.
Thriller “spionistico” palesemente ispirato ad
Hitchcock (ma anche a Blow Up di Antonioni come il titolo
suggerisce. Può anche ricordare per il tema La conversazione
di Francis Ford Coppola), sia per alcuni espedienti e vari richiami -
anche scherzosi - allo stesso regista (la pellicola con l'urlo di
terrore sotto la doccia da ridoppiare), girato perfettamente, con
diverse soggettive (l'inizio) ed inquadrature meravigliose (dall'alto
ad esempio).
Alcune scene sono indimenticabili, tecnicamente perfette
e piene di tensione (l'incidente fulcro della storia e l'altro
incidente di Jack durante la parata, con l'auto che passa in mezzo
alle persone) e altre suggestive ed emotivamente efficaci (una delle
ultime scene - e forse la più famosa - dei fuochi d'artificio
notturni con Jack che tenta di salvare Sally).
Bellissima fotografia
dai colori saturi tendenti al rosso (marchio di fabbrica di De
Palma). Buonissima anche la sceneggiatura che ha molto ritmo e
respiro.
Davvero in gamba John Travolta che dimostra di saper
recitare davvero e di essere credibile nel ruolo del "giustiziere"
perseguitato. Nancy Allen fa come al solito la parte della svampita e
le riesce bene (nonostante lei non sia un granché). Lithgow è il
solito cattivone dallo sguardo malvagio.
E' un film che gioca e che
si basa sugli stereotipi (in effetti lo stile del regista - qui al
suo apice - annovera l'uso - e a volte, ahmiè, quando gli sfugge di
mano, l'abuso - di cliché): anche i protagonisti sembrano usciti da
una pellicola thriller/noir (lui e lei, l'eroe e la pupa, ma qui sono
vulnerabili, ricattabili e non riescono a salvarsi). In questo caso, più che
nelle altre opere c'è misura e tutti gli elementi sono ben
calibrati.
Da ricordare la magnifica colonna sonora del
nostro Pino Donaggio (un brano è stato utilizzato da Tarantino in un
suo film. Il regista infatti adora sia la colonna sonora che questa
pellicola: è nella "top 3" dei suoi film preferiti). Grandissimo film per niente consolatorio (nel finale è Jack in preda alla
disperazione e al senso di colpa. E' un protagonista anomalo): i
cattivi vincono suoi buoni.
Come in altre vicende di spionaggio,
mettersi contro la politica è una cattiva mossa. Perciò c'è anche
una blanda denuncia (alla fine ci troviamo di fronte ad un film di
intrattenimento, senza velleità sociali) nei confronti dei media e
della politica americana corrotta.
Insomma, è un cult anni '80 da
riscoprire.
Piacevole e coinvolgente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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