Mi riferisco a Quartet di Dustin Hoffman.
Ecco la recensione:
Quartet di Dustin Hoffman del
2012. Con Maggie Smith, Tom Courtenay, Billy Connolly, Pauline
Collins, Michael Gambon, Sheridan Smith, Luke Newberry, Trevor
Peacock, David Ryall, Michael Byrne, Gwyneth Jones. (98 min. ca.)
Beecham House è
una pensione per artisti (per lo più musicisti e cantanti) anziani
immersa nella campagna inglese. Tutti vivono più o meno in armonia
tra loro, ma l'arrivo di Jean Horton (Smith), una famosa ex soprano e
diva mondiale, che era stata sposata con Reggie (Courtnay), un
baritono, porterà lo scompiglio nella vita degli ospiti
(particolarmente in quella di Reggie, che non ha mai smesso veramente
di amare Jean). Inoltre la proposta di formare un quartetto per la
serata di gala ed interpretare Bella figlia dell'amore da Rigoletto di Verdi, indispone Jean, che non si sente più
all'altezza. Ma Reggie insieme a Cecily (Collins), mezzosoprano
affetta da demenza senile, e Wilf (Connolly), tenore, riusciranno
nell'impresa.
Basata sulla pièce teatrale di Ronald Harwood (il
quale ne ha adattato la sceneggiatura) e prima regia dell'attore
Dustin Hoffman, è una commedia garbata e tenera sulla mezza età
(tra l'altro, la casa di riposo per artisti esiste sul serio).
Malinconica, ma mai pietistica e con il tipico humor inglese acuto e
un po' cinico.
Tra rimpianti, vecchi amori, demenza senile che fa
capolino e dei personaggi azzeccati.
E non solo: il cast in sé è
perfetto. Maggie Smith è sempre impeccabile nel ruolo della snob
impettita (e davvero elegantissima) e brusca che in realtà nasconde
un cuore tenero e una gentilezza insospettabile. Tom Courtenay (visto
recentemente nel film 45 anni* di Andrew Haigh come
partner di Charlotte Rampling ed anche lì era stato favoloso, quasi
migliore di lei) è in parte ad interpretare il docile ed introverso
Reggie: ha davvero una forte alchimia con Maggie Smith. Gioca di
sottrazione e sa tenerle testa. Pauline Collins è incantevole nel
suo essere così "persa" e volonterosa. Billy Connolly è
il solito sciupafemmine con i suoi doppi sensi e il suo fare da
piacione: irresistibile. Da menzionare Michael Gambon, il direttore
artistico strambo e immodesto. A completare l'opera ci sono i veri
musicisti in pensione.
Hoffman sa come dirigere gli attori. La sua
regia è invisibile ma la sensibilità è palpabile.
È presente
qualche ingenuità qua e là, eppure tutto funziona.
Un film
nostalgico, bonario, ma rinfrancante, che fa ridacchiare (molti
siparietti sono divertenti. Maggie Smith impreca di proposito è
impagabile) e crea empatia. Poi i brevi frammenti musicali che si
sentono sono una gioia e l'ambientazione signorile fa il resto.
Tipico esempio di cinema che fa bene all'anima. Leggero, senza
pretese: non un capolavoro, ma un buon intrattenimento.
Da vedere
(preferibilmente in lingua originale). Consigliato.
*Mia recensione
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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