Mi riferisco a Hanna di Joe Wright.
Ecco la recensione:
Hanna di Joe Wright del 2011. Con
Saoirse Ronan, Eric Bana, Cate Blanchett, Tom Hollander, Olivia
Williams, Jason Flemyng, Jessica Barden, Joel Basman, Michelle
Dockery. (111 min. ca.)
Hanna (Ronan) è una ragazzina che vive nella foresta
finlandese con suo padre Erik (Bana), un ex agente della CIA che l'ha
cresciuta e addestrata per un prossimo futuro. Infatti, Hanna, quando
decide di andarsene da lì e vivere una vita pseudo normale in
Europa, deve stare attenta a non essere braccata (e il padre allo
stesso modo) dalla squadra di Marissa Wiegler (Blanchett), una donna
spietata che ha ancora un conto da pagare con Erik. Anche se si
dimostra scaltra e preparata, per Hanna la situazione non sarà delle
più facili.
Thriller d'azione dalla storia piuttosto originale che
alterna momenti di estrema lentezza ad altri di pura adrenalina.
Lo
stile ricorda quello dei videoclip (e l'uso della - magnifica e
suggestiva - colonna sonora dei Chemical Brothers, musica
elettronica/techno, accentua questa caratteristica).
La protagonista
è perfetta. Ancora una volta Saoirse Ronan lavora con Wright che
l'aveva diretta e portata al successo quattro anni prima con Espiazione* e di nuovo regala una performance intensa e
impeccabile. Credibile nelle scene di azione con mosse di arti
marziali, uso di pistole e altre armi fortuite quanto in quelle più
pacate e drammatiche. Un vero portento - come il suo personaggio, una
ragazzina tutta d'un pezzo - che si confronta senza timore con una
sempre magnifica Cate Blanchett, qui più cattiva, agguerrita (una
vera "badass") ed inquietante (soprattutto per la sua
discutibile e sanguinosa igiene dentale) che mai, rimanendo comunque
elegantissima (stupendo il guardaroba firmato Armani). Se la cavano
bene anche Eric Bana, Tom Hollander e Olivia Williams, anche se
rimangono un po' in disparte. Michelle Dockery (la Mary della serie Downton Abbey appare all'inizio come il "doppio"
di Marissa).
Dall'efficace fotografia che gioca sui contrasti di
colore alle ambientazioni caratteristiche (Finlandia, Marocco,
Berlino) e un po' stereotipate, è un film anomalo che tiene sempre
alta la tensione, eppure qualcosa stona. Non tutto sembra funzionare
alla perfezione ma a fasi alterne.
A tratti è disomogeneo e si
perde (alcune scene sono addirittura inutili al fine della storia), non va da nessuna parte con questa caccia gatto-topo, colpa sia della sceneggiatura che del regista che non la sa gestire completamente. Inoltre
in alcuni punti è forzato, caricatissimo, anche se probabilmente
bisogna prenderlo come un grande fumettone (già la grafica del
titolo lo fa capire).
Però quando si riprende risulta interessante e
d'atmosfera. Il finale ne è la prova.
E bastano soltanto lo sguardo
freddissimo, davvero glaciale, di Saoirse e una Cate Blanchett ormai
distrutta, per sentirsi soddisfatti.
Ansiogeno, allucinato,
malatissimo un po' fine a se stesso, tuttavia piacevole.
Intrattiene
e affascina.
Da vedere (magari in lingua originale così si capisce
quanto gli attori abbiano lavorato sugli accenti. Saoirse Ronan
maschera il suo marcato irlandese in maniera sorprendente, Cate
Blanchett ha un duro accento tedesco). Consigliato.
*Mia recensione
Voto: ***
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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