Mi riferisco a Diaz - Don't Clean Up This Blood di Daniele Vicari.
Ecco la recensione:
Diaz - Don't Clean Up This Blood
di Daniele Vicari del 2012. Con Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich,
Elio Germano, Davide Iacopini, Ralph Amoussou, Emilie De Preissac,
Fabrizio Rongione, Renato Scarpa, Mattia Sbragia, Duccio Camerini,
Antonio Gerardi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli, Alessandro
Roja, Eva Cambiale, Rolando Ravello, Nicodim Ungureanu, Sorin-Hroni
Godi, Monica Bîrlădeanu, Ignazio Oliva... (127 min. ca.)
I fatti accaduti nella
scuola Diaz di Genova durante il G8, il 21 luglio 2001, con la
polizia che irrompe e bastona a sangue chiunque si trovi dentro,
senza distinzioni di sorta (non erano certamente i black bloc). E, in
seguito, arresta e "tortura" le vittime.
Dramma duro,
violentissimo, scioccante. E realistico (le riprese con la camera a
mano rende maggiore questo effetto).
Bella la ricostruzione degli
eventi, con un continuo ritornare indietro per affrontare la vicenda
da più punti di vista.
Ottimo l'utilizzo degli interni ed esterni.
Montaggio impeccabile che contribuisce a creare un ritmo sempre teso
e una tensione palpabile anche per i più piccoli particolari (la
bottiglia vuota scagliata a terra ad esempio è un leitmotiv). Pure la colonna sonora (gli archi creano ansia) contribuisce.
Ogni cosa è
orchestrata perfettamente, sembra succedere davanti agli occhi dello
spettatore, con un taglio quasi documentaristico.
Gli attori sono
bravissimi, anche quelli sconosciuti e - presumibilmente - non
professionisti. Claudio Santamaria è come al solito espressivo, in
parte nei panni di un poliziotto che viene preso dagli scrupoli e dal
rimorso. Elio Germano altrettanto bravo nel ruolo del giornalista (di
destra tra l'altro), che si trova coinvolto suo malgrado, soltanto
per aver cercato un posto dove dormire la notte. Ottimo il grande
Renato Scarpa nella parte di un pensionato facente parte della CGL,
anche lui ferito per nulla. L'interpretazione di Jennifer Ulrich è
dolente, toccante, priva di filtri. Davvero credibile.
Un film
agghiacciante, in certi momenti insostenibile (alcune immagini non si
riescono proprio a guardare senza rimanerne sconvolti e scossi), un
pugno allo stomaco, da sudori freddi. Ma che appunto colpisce, fa il
suo dovere. Vicari (che ha partecipato anche alla sceneggiatura) sa
cosa dire e come dirlo.
Violenza gratuita? Forse. Ma non era violenza
gratuita anche quella alla Diaz? Davvero l'uso della violenza è il
modo per risolvere i disagi creati dai veri delinquenti?
Ci si
arrabbia, si riflette, si rimane turbati. Necessario.
Da vedere
assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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