venerdì 24 giugno 2016

Quartet di Dustin Hoffman, commedia garbata, malinconica e piena di ironia su un gruppo di musicisti e cantanti in pensione. Con un cast perfetto (Maggie Smith spicca ed è adorabile come al solito)

Oggi vi voglio parlare di un film recente. Un film diretto da un grande attore, con un cast brillante.
Mi riferisco a Quartet di Dustin Hoffman.
Ecco la recensione:





Quartet di Dustin Hoffman del 2012. Con Maggie Smith, Tom Courtenay, Billy Connolly, Pauline Collins, Michael Gambon, Sheridan Smith, Luke Newberry, Trevor Peacock, David Ryall, Michael Byrne, Gwyneth Jones. (98 min. ca.)
Beecham House è una pensione per artisti (per lo più musicisti e cantanti) anziani immersa nella campagna inglese. Tutti vivono più o meno in armonia tra loro, ma l'arrivo di Jean Horton (Smith), una famosa ex soprano e diva mondiale, che era stata sposata con Reggie (Courtnay), un baritono, porterà lo scompiglio nella vita degli ospiti (particolarmente in quella di Reggie, che non ha mai smesso veramente di amare Jean). Inoltre la proposta di formare un quartetto per la serata di gala ed interpretare Bella figlia dell'amore da Rigoletto di Verdi, indispone Jean, che non si sente più all'altezza. Ma Reggie insieme a Cecily (Collins), mezzosoprano affetta da demenza senile, e Wilf (Connolly), tenore, riusciranno nell'impresa. 
















Basata sulla pièce teatrale di Ronald Harwood (il quale ne ha adattato la sceneggiatura) e prima regia dell'attore Dustin Hoffman, è una commedia garbata e tenera sulla mezza età (tra l'altro, la casa di riposo per artisti esiste sul serio). 
Malinconica, ma mai pietistica e con il tipico humor inglese acuto e un po' cinico. 
Tra rimpianti, vecchi amori, demenza senile che fa capolino e dei personaggi azzeccati. 
E non solo: il cast in sé è perfetto. Maggie Smith è sempre impeccabile nel ruolo della snob impettita (e davvero elegantissima) e brusca che in realtà nasconde un cuore tenero e una gentilezza insospettabile. Tom Courtenay (visto recentemente nel film 45 anni* di Andrew Haigh come partner di Charlotte Rampling ed anche lì era stato favoloso, quasi migliore di lei) è in parte ad interpretare il docile ed introverso Reggie: ha davvero una forte alchimia con Maggie Smith. Gioca di sottrazione e sa tenerle testa. Pauline Collins è incantevole nel suo essere così "persa" e volonterosa. Billy Connolly è il solito sciupafemmine con i suoi doppi sensi e il suo fare da piacione: irresistibile. Da menzionare Michael Gambon, il direttore artistico strambo e immodesto. A completare l'opera ci sono i veri musicisti in pensione. 
Hoffman sa come dirigere gli attori. La sua regia è invisibile ma la sensibilità è palpabile. 
È presente qualche ingenuità qua e là, eppure tutto funziona. 
Un film nostalgico, bonario, ma rinfrancante, che fa ridacchiare (molti siparietti sono divertenti. Maggie Smith impreca di proposito è impagabile) e crea empatia. Poi i brevi frammenti musicali che si sentono sono una gioia e l'ambientazione signorile fa il resto. 
Tipico esempio di cinema che fa bene all'anima. Leggero, senza pretese: non un capolavoro, ma un buon intrattenimento. 
Da vedere (preferibilmente in lingua originale). Consigliato. 
 
*Mia recensione
Voto: *** 






Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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