Mi riferisco a Freeheld - Amore, giustizia, uguaglianza di Peter Sollett.
Ecco la recensione:
Freeheld - Amore, giustizia,
uguaglianza (Freeheld) di Peter Sollett del 2015. Con Julianne Moore,
Ellen Page, Michael Shannon, Steve Carell, Josh Charles, Luke Grimes,
Skipp Sudduth. (103 min. ca.)
New Jersey, 2002. Laurel Hester (Moore) è una
poliziotta in carriera, omosessuale (i colleghi credono che sia
etero), che conosce la giovane meccanica Stacie Andree (Page). Si
innamorano e l'anno dopo vanno a convivere. All'improvviso però
Laurel scopre di avere un tumore ai polmoni al quarto stadio. Subito
la donna si mobilita per poter cedere la sua pensione a Stacie quando
lei non ci sarà più, ma ciò non è possibile perché coppia dello
stesso sesso. A quel punto, insieme a Stacie - che continua a starle
più vicina che mai -, al suo collega e vero amico Dane Wells
(Shannon) e al rabbino gay Steven Goldstein (Carell) che si batte
principalmente per il matrimonio anche per le coppie omosessuali,
andrà avanti a lottare, riuscendo ad ottenere il cambiamento della
legge nel New Jersey sulle coppie di fatto.
Dramma sentimentale e
biografico (vengono anche mostrate nei titoli di coda, le foto delle
vere Laurel e Stacie) molto, molto politico con inevitabili colpi
bassi e scene commoventi.
Prodotto e fortemente voluto dalla stessa
Ellen Page (che ha fatto coming out nel 2014), ha il pregio di andare
al nocciolo della questione senza addentrarsi troppo in
stucchevolezze, senza prolissità e con molto ritmo.
Certo, un limite
è quello di essere di maniera, schematico - a scompartimenti stagni
- e di presentare i soliti stereotipi dei colleghi che all'inizio non
intendono appoggiare la causa ma che poi si ravvedono (cosa
presumibilmente vera. Quindi alla fine i cliché vengono adoperati
perché nella vita stessa ci sono. A far storcere il naso è questa
improvvisa unità di gruppo).
Gli attori sono bravi. Julianne Moore
offre un'interpretazione struggente e al contempo misurata (Laurel
era una donna rigorosa), mai sopra le righe o melensa. Lo stesso
Ellen Page, molto spontanea e convinta nel portare alla luce una
storia vera. Michael Shannon è come sempre bravissimo (e sempre un
po' inquietante bisogna ammettere). Josh Charles è espressivo e in
parte (dovrebbero farlo lavorare di più). Steve Carell dimostra sempre di avere molta sensibilità anche in un ruolo che poteva essere sopra le righe.
Nonostante i difetti di
cui sopra, un pregio non trascurabile è la sincerità.
Un film
cinematograficamente discreto e di fattura televisiva, ma in questo caso il contenuto è più
importante della confezione.
Didattico, volto alla sensibilizzazione
ed informativo (i titoli di coda spiegano le varie tappe per arrivare
recentemente l'estensione del matrimonio a tutti, negli Stati Uniti).
Il titolo italiano, una volta tanto (seppur terra terra) riassume
bene i temi dell'opera.
Da vedere per curiosità. Consigliato.
Voto: **1/2
Le vere Laurel e Stacie
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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