martedì 5 gennaio 2016

Late Bloomers di Julie Gavras, commedia sulla terza età superficiale, che sfrutta male l'idea di fondo. I protagonisti sono azzeccati, manca tutto il resto

Oggi vi voglio parlare di un film di pochi anni fa. Una commedia francese diretta dalla figlia di un grande autore che purtroppo non riesce ad essere allo stesso livello del padre. Bei protagonisti, ma non basta.
Mi riferisco a Late Bloomers di Julie Gavras.
Ecco la recensione:





Late Bloomers di Julie Gavras del 2011. Con Isabella Rossellini, William Hurt, Doreen Mantle, Kate Ashfield, Arta Dobroshi , Luke Treadaway, Leslie Phillips, Hugo Speer, Joanna Lumley, Simon Callow. (96 min. ca.)
Mary (Isabella Rossellini), ex insegnante e Adam (Hurt), architetto, sono sposati da anni e hanno tre figli ormai adulti. La routine sarà scombussolata quando Mary comincia a sentire il peso dell'età sia fisicamente che interiormente. Coinvolgerà nelle sue paranoie anche il marito e la coppia, per un attimo, sembrerà scoppiare. 
















Commedia (drammatica) francese (anche se in realtà è molto più british, come la sua ambientazione) sulla senilità e la paura di invecchiare. 
Poteva essere ma non è stata: ci sono parecchi spunti di riflessione, purtroppo però non vengono approfonditi. Alcune scene sono carine (ad esempio quella in cui la Rossellini va a far uno corso di ginnastica in acqua e non riesce a star dietro all'istruttore e alle giovani del gruppo), ma portate troppo all'estremo, esagerate: i protagonisti hanno sessant'anni, non ottanta. La cosa era voluta ma un po' è fastidiosa. 
Gli attori si impegnano. Isabella Rossellini (che qui dice qualche frase in italiano, così come Doreen Mantle, sua madre Nora) ci sa fare: è espressiva, molto a suo agio, più disinvolta di molte altre volte e porta le sue rughe con dignità e un solo filo di trucco. Tanto di cappello. William Hurt è bravino ma non fa molto, anzi. Brava - per quanto poco appaia - Doreen Mantle. 
La regia è piatta e anche la storia, come già detto, è troppo semplicistica (Julie Gavras ha imparato poco dal padre), il finale è troppo precipitoso. I luoghi sono mal sfruttati. Il tema portante jazzato composto da Sodi Marciszewer è fuori contesto. 
Un film che poteva divertire e far riflettere, ma che non è riuscito a fare nessuna delle due cose. Al massimo si sorride (ma non sempre). 
Da vedere solo per curiosità. Consigliato a metà.


Voto: **/**1/2






Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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