sabato 23 gennaio 2016

IN SALA - Carol di Todd Haynes, melodramma sentimentale che racconta le fasi della storia d'amore tra due donne differenti per età e classe sociale. Visivamente e stilisticamente impeccabile, con due protagoniste perfette. Un capolavoro

Oggi vi voglio parlare di un film ancora nelle sale. Un film che prende a piene mani dai melodrammi anni '50/'60 di un autore sensibile e sempre interessante. Questo non fa eccezione, anzi, probabilmente è il suo lavoro migliore. Suggestivo, romantico, visivamente eccezionale e con un cast perfetto.
Mi riferisco a Carol di Todd Haynes.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini SPOILER]:





Carol di Todd Haynes del 2016. Con Cate Blanchett, Rooney Mara, Sarah Paulson, Kyle Chandler, Jake Lacy, Cory Michael Smith, John Magaro, Kevin Crowley, Carrie Brownstein, Kk Heim e Sadie Heim. (118 min. ca.)
1952. Therese Belivet (Mara) è una giovanissima e semplice commessa in un grande magazzino di Manhattan nel reparto giocattoli (ma aspirante fotografa). Carol Aird (Blanchett), una donna affascinante e distinta, si avvicina per chiederle consigli sul regalo di Natale per sua figlia. L'attrazione reciproca si trasformerà ben presto in innamoramento e piano piano in amore vero e proprio, appassionato e contrastato (non soltanto per la questione omosessuale, per i tabù della società dell'epoca, la differenza sociale – Carol è benestante -, d'età e tutti i problemi che ne conseguono, ma anche per i problemi che ha Carol con il quasi ex marito Harge - Chandler - per l'affidamento di Rindy, la figlioletta). Il loro rapporto sembra destinato a finire... 





























Grandissimo film che si rifà (come in un altra pellicola-gioiello di Haynes quale Lontano dal paradiso, che parlava, tra l'altro, anche della tematica gay) al cinema di Douglas Sirk ed è tratto dal romanzo di Patricia Highsmith The price of salt (o Carol). 
Un melodramma sentimentale classico e moderno al contempo. Il periodo di tempo in cui è collocata la storia sembra quasi un pretesto per raccontare la nascita di un amore, l'amore universale, un amore che non ha genere, non ha età, è semplicemente trasporto, affiatamento, affinità, bisogno dell'altra persona. 
E Haynes riesce a sottolinearlo - senza farlo pesare - soffermandosi sulle mani (con primi piani) che toccano o si ritraggono, sugli abbracci, sugli sguardi fuori dai finestrini di una macchina, di un treno, tra le due protagoniste, tra un silenzio ed un altro. 
Curato maniacalmente nei dettagli, con un'attenzione per i particolari d'epoca e di ciò che sta raccontando, il regista regala con fermezza e dolcezza dei momenti quasi eterei e di assoluta perfezione. 
La meravigliosa fotografia di Edward Lachman e la chimica tra Cate Blanchett e Rooney Mara fanno il resto. Ma contano anche le interpretazioni ovviamente. 
La Blanchett interpreta un personaggio determinato, una donna che ha vissuto molte esperienze, fiera, ma che non ha paura di mostrare la sua fragilità, con la solita classe che la contraddistingue. Ma è sorprendentemente espressiva come non mai, inebriante, quasi, come non mai. La Mara - che già di per sé appare timida e riservata - qui ha il ruolo di una diciannovenne inesperta, che si trova alle prese con una cosa più grande di lei, ma che vuole a tutti i costi, ecco perché non sa dire di no. Incantevole anche lei. 
Il tutto condito da una colonna sonora suggestiva composta da Carter Burwell con l'aggiunta di alcuni brani quali Easy Living cantata da Billie Holiday. Interessante anche l'interazione tra musica interna ed esterna cioè, per fare un esempio, la musica che si sente prima suonata da Therese al piano e che riascoltiamo quando è da sola nella stanza d'albergo con Carol: piccole cose che rendono la pellicola più accattivante, più intelligente a livello di costruzione. 
Un film delicato, diretto e scritto benissimo, sentito, emozionante, sfacciato ma non troppo, erotico ma non troppo e pieno di eleganza - soltanto all'apparenza patinato, freddo e finto. Anzi, totalmente immerso nell'epoca del romanzo, nella quale i sentimenti tra due persone dello stesso sesso dovevano essere discreti, taciti, quasi frenati. Se invece l'aggettivo fosse riferito alla precisione nella messa in scena, sarebbe più che corretto - anche durante le scene un po' forti, mai gratuite ma necessarie: fanno commuovere da quanto sembrano arrivare nel momento giusto e appaiono al pubblico come una liberazione. 
L'atmosfera intrisa di profumi, le suggestioni di quegli anni, le musiche di cui sopra, i colori, rimangono indelebili nella mente. 
Due attrici che sembrano vivere lo struggimento di un amore quasi impossibile e con credibilità lo mostrano. E un finale circolare con sorpresa che riesce, ancora una volta, a far sognare. 
Un vero capolavoro di intensità (e tempi riflessivi non fanno altro che accentuare questa caratteristica), sensibilità e stile - che parla di temi importanti e ancora attuali - che probabilmente con il tempo avrà i riconoscimenti che merita (anche se ha avuto parecchie nomination all'Oscar appare un po' snobbato), esente da qualsivoglia difetto. 
Da vedere assolutamente (in lingua originale per godersi le voci, che sussurrano quelle parole dolcissime al telefono o al ristorante o, ancora, rotte dal pianto). Consigliatissimo.


Voto: ****1/2







Il trailer: 







Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?











  

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