Mi riferisco ad Hungry Hearts di Saverio Costanzo.
Ecco la recensione:
Hungry Hearts di Saverio Costanzo
del 2014. Con Alba Rohrwacher, Adam Driver, Roberta Maxwell, Jake
Weber, Natalie Gold, Victoria Cartagena, David Aaron Baker, Ginger
Kearns, Jason Selvig, Victor Williams. (109 min. ca.)
New York. Mina (Rohrwacher) e
Jude (Driver) si conoscono in una bizzarra occasione, si innamorano,
si sposano e hanno un figlio. Mina comincia a nutrire un attaccamento morboso nei confronti di ques'ultimo (causato da una sua stessa infanzia infelice, da rapporti familiari spezzati) e a diventare ossessiva con
la pulizia e il cibo di origine animale (gli dà da mangiare solo
verdure coltivate in una serra sul terrazzo, ecc...), convinta - da
una previsione di una veggente prima della nascita del piccolo - che
il bambino sia speciale, indaco. Non fornendo le giuste proteine e
vitamine, il bambino non cresce bene e rischia la vita. Jude allora
cerca di proteggere e tuteleare anche legalmente suo figlio iniziando
una battaglia con la moglie che porterà ad un epilogo straziante.
Dramma strisciante dalle tinte quasi horror, tratto dal romanzo di Marco Franzoso Il bambino indaco, che riesce a coinvolgere totalmente lo
spettatore, trascinandolo nel delirio di questa madre invasata e in
un vortice che non si riesce a fermare.
Gli attori sono bravi. Alba
Rohrwacher ha la faccia giusta, si fa detestare. Adam Driver è forse
più maturo e più naturale nel rappresentare un giovane uomo in
bilico tra l'amore per sua moglie e quello per suo figlio in
pericolo. (La Coppa Volpi l'ha meritata più lui, forse).
Saverio
Costanzo, come ne La solitudine dei numeri primi*, mette
in scena il disagio della protagonista con immagini distorte,
inquadrature grandangolari che rendono bene il senso ma che forse
sono un'arma a doppio taglio poiché troppo esplicite, schiaffate lì,
quando invece uno sguardo, una musica di un certo tipo e altri
espedienti sarebbero riusciti a creare lo stesso effetto di
straniamento. L'irrealtà, l'allucinazione, il sogno, sono parti integranti del cinema
di Costanzo, un visionario che sconvolge e inquieta. Il senso di
impotenza che vive il pubblico è lo stesso che prova Jude.
Un film
diretto con polso e scritto molto bene che fa riflettere, ma
soprattutto arrabbiare. Sicuramente non fa rimanere indifferenti.
Ottima la colonna sonora di Nicola Piovani.
Imperfetto ma notevole.
Da vedere assolutamente (in lingua originale. Il doppiaggio è uno
scempio. Inascoltabile sul serio). Consigliatissimo. (Preparate il
Maalox).
*Mia recensione
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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