Mi riferisco a Steve Jobs di Danny Boyle.
Ecco la recensione:
Steve Jobs di Danny Boyle del
2015. Con Michael Fassbender, Kate Winslet, Seth Rogen, Jeff Daniels,
Katherine Waterston, Michael Stuhlbarg, John Ortiz, Sarah Snook,
Perla Haney-Jardine. (122 min. ca.)
I punti salienti della vita e carriera di Steve
Jobs (Fassbender) dal 1984 al 1998: lancio del Macintosh alle
difficoltà della Apple, dal rapporto particolare con la figlia Lisa
(inizialmente non riconosciuta) alle relazioni altrettanto
particolari con la fedele collaboratrice Joanna Hoffman (Winslet),
l'(ex) amico che rivendica attenzioni e riconoscimenti Steve Wozniak
(Rogen), l'altro amico John Sculley (Daniels), amministratore
delegato della Apple che dovette licenziare proprio Jobs
dall'azienza.
Interessante biografia che esalta sì il "personaggio"
di Steve Jobs, ma ne mette in luce anche le ombre, il carattere, la
megalomania. Insomma, fa un ritratto di un uomo non perfetto, anzi,
detestabile per moltissimi versi (salvo poi rivelarsi sempre al posto
giusto e al momento giusto, sempre acuto, con un'intelligenza fuori
dal comune). Strano e curioso questo approccio alla sua figura.
Aaron
Sorkin come sceneggiatore e Danny Boyle regista sono in simbiosi e
riescono a ricreare un ritmo serrato, velocissimo, costituito da
dialoghi taglienti, continui flashback (che non interrompono l'azione
ma la integrano). Montaggio e musica enfatica contribuiscono a far
crescere la tensione, soprattutto durante i vari battibecchi.
Gli
attori sono bravissimi: Michael Fassbender pur non assomigliando
fisicamente a Jobs è riuscito a farlo suo, senza andare mai sopra le
righe, senza abbondare di moine, di gesti. Davvero un bel lavoro di
caratterizzazione. Nomination meritata. Kate Winslet (nomination
meritata anche per lei) è riuscita a rendere carismatico un
personaggio che sulla carta poteva essere poco attraente. Insomma,
gli ha dato consistenza. Brava davvero, anche lei senza strafare.
Stessa cosa anche per Jeff Daniels, attore in grande spolvero, sempre
preciso, dentro la parte e Seth Rogen, credibile in un ruolo un po'
irritante. Un film veramente particolare per come è stato girato, ma
soprattutto per come è strutturato.
E per aver totalmente escluso -
fortunatamente - il periodo successivo, quello della malattia.
L'unico (grande o piccolo è da decidere) difetto è che, come in
tutti i lavori di Sorkin, anche questo tende a parlarsi troppo
addosso, con i personaggi che vomitano letteralmente parole su
parole, senza filtri, ma anche, spesso, con molta retorica mista a
manie di grandezza tipica degli americani (che sì, sarà anche
appropriata per Steve Jobs, ma appare un po' troppo pomposa).
In più
chi non conosce la storia della Apple potrebbe rimanere spiazzato
dalla quantità di informazioni che gli arriva addosso, con tutti gli
intrallazzi aziendali, amicizie e quasi fallimenti. Insomma, non è
una biografia che spiega ma una versione di una parte della biografia
di Steve Jobs elaborata e ricreata a piacimento degli autori. E non è
mica un male a dire il vero.
Nonostante quanto detto, è solido,
coinvolge e si nota l'impegno messoci.
Da vedere. Consigliato.
Voto: ***/***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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