Mi riferisco a Revenant - Redivivo di Alejandro González Iñárritu.
Ecco la recensione [ATTENZIONE, immagini e testo SPOILER]:
Revenant - Redivivo (The Revenant) di Alejandro
González Iñárritu del 2015. Con Leonardo DiCaprio, Tom Hardy,
Domhnall Gleeson, Forrest Goodluck, Will Poulter, Paul Anderson,
Lukas Haas, Duane Howard, Brendan Fletcher, Brad Carter, Kristoffer
Joner. (156 min. ca.)
1823, Nord Dakota. Hugh Glass (DiCaprio), cacciatore di pelli,
guida della sua truppa, durante la fuga da un attacco degli indiani
Arikara viene aggredito e quasi ucciso da un orso grizzly. John
Fitzgerald (Hardy), suo "nemico" e approfittatore, invece
di eseguire gli ordini del Capitano Andrew Henry e cioè, vegliarlo
insieme al giovane Bridger (Poulter), lo abbandona, uccidendo prima
Hawk (Goodluck), il figlio adolescente di Glass avuto con un'indiana
Pawnee. Per Glass sarà una lotta per la sopravvivenza, tra freddo,
fame, ferite infette. Poi, oltre agli Arikara, dovrà stare attento
anche allo stesso Fitz: tutti e due sono assetati di vendetta e
vogliono ammazzarsi a vicenda.
Grande, grandissimo film tratto dal
romanzo omonimo e ispirato dalla vita del vero Hugh Glass. La trama è
semplice, i tempi sono dilatati, riflessivi, si segue il ritmo della
natura. Ed è anche una sfida tra uomo e natura, sul coraggio di un
uomo che farebbe di tutto per riportare in vita suo figlio e che
vuole rimanere vivo per poter regolare i conti con quel brutale e
viscido assassino.
Fotografia, inquadrature maestose, scenografie,
musica penetrante (ma mai invadente di Sakamoto e Alva Noto),
montaggio perfetto: tutto serve per creare suggestione, suspense, per
raccontare anche quando mancano i dialoghi e c'è poca azione.
Gli
attori sono eccezionali. Un Leonardo DiCaprio in stato di grazia, che
per l'appunto, parla poco, si esprime a versi, rantoli, pronuncia
poche parole in inglese e molte nella lingua dei Pawnee. Eppure con
tutta la sua fisicità e gli sguardi riesce a creare empatia (ad
esempio, la scena in cui si distende accanto al figlio morto è
commovente senza che dica nulla) e a caratterizzare un personaggio
difficilissimo da interpretare. Conciato malissimo, con la barba incolta,
sporco, ferito quasi a morte (più e più volte), perciò camuffato,
è stato in grado di dargli dignità. Una prova d'attore estenuante e
sentita. L'Oscar come Migliore Attore Protagonista sarebbe
meritatissimo, finalmente. Fantastico anche Tom Hardy nel ruolo del
villain senza scrupoli. Non appare tanto - nei punti salienti della
storia - ma regala un'interpretazione convincente. Nomination
meritata. Bravo e sempre impeccabile Domhnall Gleeson (questo è
l'anno sia di Hardy che di Gleeson: compaiono in tre film nominati
agli Oscar in varie categorie). Bravi gli altri.
Iñárritu dimostra
che è possibile con una trama scarna realizzare un cinema di alto
livello. Due ore e mezza che non stancano, che coinvolgono, fanno
parteggiare per il protagonista. E se qualche forzatura c'è (le
varie cadute con Glass che magicamente riesce sempre a cavarsela),
beh, di nuovo, è la potenza del cinema che tutto può, è la forza
di un racconto che non vuole essere per forza verosimile.
Sulla
"questione" violenza: la pellicola raggiunge picchi quasi
splatter sul finale, eppure tutto è coerente.
Un'esperienza visiva e
sensoriale che va vissuta godendo di quanto viene presentato senza
farsi troppe domande. Un film che travalica i generi (western,
avventura, drammatico?) risultando un'opera solida e impeccabile (e
non soltanto virtuosistica fine a se stessa, come era stato detto
anche per Birdman*. Ma lì, se il virtuosismo c'era, era
voluto).
Il regista messicano si mette di nuovo in gioco con qualcosa
di totalmente nuovo per lui (anche per il budget, il tipo di
lavorazione, le difficoltà tecniche) e spiazzante, elettrizzante,
magnetico anche per il pubblico.
Da vedere assolutamente.
Consigliatissimo.
*Mia recensione
Voto: ****
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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