Mi riferisco a Gigolò per caso di John Turturro.
Ecco la recensione:
Gigolò per caso (Fading Gigolo) di John Turturro
del 2013. Con John Turturro, Woody Allen, Sharon Stone, Sofía
Vergara, Vanessa Paradis, Liev Schreiber, Max Casella, Aida Turturro,
Bob Balaban, Michael Badalucco, David Margulies. (98 min. ca)
Brooklyn. Murray
(Allen) uomo ebreo non più giovane, sta chiudendo la libreria di
famiglia e mentre è intento a metter via i libri fa una proposta a
Fioravante (Turturro), un amico fioraio-tuttofare non particolarmente
bello ma che ci sa fare con le donne: un ménage à trois con la sua
dermatologa, la dottoressa Parker (Stone) e un'amica di quest'ultima
(Vergara). Definiti i particolari e fatta una "prova" con
la stessa dottoressa, Murray e Fioravante si mettono addirittura in
società e si danno dei soprannomi. Presto le cose si complicheranno
con la conoscenza di Avigail (Paradis), ebrea chassid vedova di un
rabbino.
Commedia degli equivoci/sentimentale con Turturro che gioca
a fare il Woody Allen regista (e autore) con co-protagonista - guarda
caso - proprio Allen.
Il risultato è un concentrato poco brillante
di stereotipi, punti morti, una trama non sempre felice e un finale
tirato via, davvero inconcepibile. Se voleva essere poetico o
esistenziale non ci siamo proprio, se tutto ciò è stato concepito
per l'ultima scena al bar altrettanto, anzi, peggio, perché così
dimostra tutte le lacune di Turturro come sceneggiatore.
Le parti che
funzionano di più sono quelle con Allen (prevedibile). Un Allen in
avanscoperta che propone il suo solito adorabile personaggio in salsa
diversa, sempre con le sue battute divertenti (ma un po' edulcorate).
Sì, perché è una pellicola che non osa, che tratta argomenti anche
un po' scabrosi senza approfondirli. Per il genere forse, ma anche
per una sensibilità e una disinvoltura minori rispetto al grande
Woody, ad esempio.
Gli attori sono si impegnano ma sono un po' fuori fuoco. Lo stesso John Turturro non è credibile nel suo personaggio. Sharon Stone
invece fa sempre la sua figura. (Con Tu si' 'na cosa grande
cantata dalla stessa Vanessa Paradis con quella vocina flebile però
si arriva al culmine della sopportazione). Divertissement o meno pare
tutto una forzatura, un voler scimmiottare senza avere gli strumenti
giusti. Eppure le basi c'erano, il cast prometteva bene (e anche
l'incipit sembrava funzionare). Si sorride qua e là senza trasporto e il ritmo è sul calante.
Un'occasione sprecata per il buon Turturro a cui si vuole bene ma che
qui non convince.
Da vedere solo per curiosità. Consigliato a metà.
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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