Mi riferisco a I cancelli del cielo di Michael Cimino (diventato volente o nolente un cult).
Ecco la recensione:
I cancelli del cielo (Heaven's Gate) di Michael
Cimino del 1980. Con Kris Kristofferson, Christopher Walken, John
Hurt, Isabelle Huppert, Sam Waterston, Brad Dourif, Jeff Bridges,
Joseph Cotten, Mickey Rourke. (216 min. ca.)
Nella Contea di Johnson, Wyoming, nel
1890 si svolge la guerriglia fra gli allevatori della zona e gli
immigrati dell'Est Europa, colpevoli di rubare il bestiame. Questi
ultimi verranno difesi da James Averill (Kristofferson), sceriffo
dalla parte dei poveri e innamorato - non del tutto ricambiato - da
Ella (Huppert), prostituta e proprietaria di un bordello, che gli
preferisce Nate, uno dei membri dell'associazione (Walken). Inoltre,
nel gruppo c'è anche Billy Irvine (Hurt), amico e collega di James
ad Harvard. Finirà in tragedia per tutti.
Film che venne stroncato
pesantemente dalla critica non solo per la qualità del film in sé,
quanto per il contenuto che distruggeva l'immagine dell'America, del
mito americano. Inoltre incassò poco (portando al fallimento della United Artists), anche se successivamente il
pubblico piano piano l'ha rivalutato. Ora è un cult a tutti gli
effetti.
Cominciamo a dire che è un western atipico, dai
tempi lunghissimi (la mano di Cimino, osannato per Il cacciatore e infangato per questa pellicola, si sente eccome.
C'è tutta la sua poetica, tutto il suo modo riflessivo di riprendere
con piani sequenza), dalle scene violente.
E' abbastanza ostico
dunque, non soltanto per la durata (in originale durava cinque ore e
venticinque), ma per il soffermarsi su alcuni passaggi in apparenza
non necessari (ricordiamoci il ballo durante i festeggiamenti delle
nozze sempre ne Il cacciatore: Cimino dev'essere ossessionato dalla danza come momento corale).
Tutto è molto lento per
arrivare agli ultimi, furiosi, straordinari minuti di "battaglia"
con sparatorie, uccisioni, cadute da cavallo, dinamite. Così come è
stupenda l'ambientazione, sono suggestive le scenografie e la
fotografia - con quei colori così virati sui toni caldi- è
suggestiva e gli attori fanno il resto. Kristofferson è davvero in
gamba, Walken per come è conciato (con baffi e, giustamente,
l'abbigliamento d'epoca) è ambiguo e inquietante, Bridges già
allora faceva la sua figura in costume (anche se compare poco), la Huppert
è magnetica e lontana da quella donna algida, severa che appare
negli ultimi anni: qui era più in carne, con uno sguardo più dolce,
forse più immaturo (sulle prime davvero irriconoscibile). Comunque è sempre
bravissima. Gli altri sono di contorno ma funzionali (peccato che John Hurt si veda solo all'inizio sporadicamente).
Un film spiazzante ma di
indubbio fascino.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo.
Voto: ***1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata)
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