Mi riferisco a E Johnny prese il fucile di Dalton Trumbo.
Ecco la recensione:
Johnny prese il fucile
(Johnny Got His Gun) di Dalton Trumbo del 1971. Con Timothy Bottoms, Jason Robards, Kathy
Fields, Donald Sutherland, Marsha Hunt, Diane Varsi, Donald Barry,
Eric Christmas, Charles McGraw, Eduard Franz, Byron Morrow, Kerry
MacLane, Sandy Brown Wyeth. (111 min. ca.)
Joe Bonham (Bottoms) è un giovane
americano che durante la grande guerra va a combattere sul fronte
francese. Dopo uno scoppio di una granata viene salvato e trasportato
nell'ospedale militare. Gli vengono amputate le braccia e le gambe,
non ha più gli occhi, né la bocca, né le orecchie: È diventato
"un pezzo di carne" tenuto in vita soltanto dalle macchine.
Eppure Joe col passare del tempo capisce ciò che gli sta succedendo,
sogna i suoi familiari e decide di comunicare in alfabeto Morse
usando soltanto il movimento della testa.
Film drammatico e
antibellico per eccellenza che ben riesce a far capire i rischi che
corrono i giovani andando a combattere.
Prima e ultima regia del
famoso e controverso sceneggiatore (osteggiato e messo sulla lista
nera maccartista), basata sul suo omonimo romanzo scritto trent'anni
prima.
Interessante e particolare la scelta di alternare le scene
ambientate nel presente in B/N e quelle dei flashback a colori.
Il
filo conduttore è sempre la voce del protagonista, che narra i suoi
sogni o i suoi ricordi, oppure le sue sensazioni da persona ormai
impotente e rassegnata. Per le parti oniriche Trumbo si è affidato a
Dalì (come avevano fatto anche Hitchcock o Buñuel) e il risultato è
suggestivo, straniante e soprattutto realistico perché esattamente
con lo stile in cui tutti sognano, mescolando la realtà ad elementi
fantastici.
Dai toni asciutti, riesce a inquietare pur non mostrando
mai niente di veramente crudo.
Eppure, Joe su quel letto, isolato,
nutrito o sedato a forza, privo di ogni capacità di comunicare, in
quel bianco e nero che dà la sensazione di irrealtà, fa star male,
è un vero pugno allo stomaco.
Il cast è perfetto. Timothy Bottoms
riesce ad interpretare perfettamente il ruolo del giovane
inconsapevole, mandato suo malgrado sul campo di battaglia. Jason
Robard è un padre impeccabile. Kathy Fields è buffa e tenera nel
ruolo della fidanzata premurosa e la sua scena all'ospedale è
indimenticabile. Bizzarro Donald Sutherland nella parte di Gesù che
ogni tanto appare nei sogni allucinati del protagonista.
Ottimo l'uso
degli ambienti, della fotografia (manco a dirlo). Mai invadente ma
incalzante al punto giusto la colonna sonora.
Un film duro,
crudissimo, tragico, che forse mostra qualche limite nel suo essere macchinoso
nel proporre le tecniche narrative
(presente-flashback-presente-flashback e così via) e nella sua
retorica, ma che è decisamente efficace nel veicolare il messaggio.
Coraggioso e indimenticabile.
Da vedere assolutamente (quando si è
dell'umore giusto). Consigliatissimo.
Voto: ***1/2/****
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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