Mi riferisco a Funny Lady di Herbert Ross.
Ecco la recensione:
Funny Lady di Herbert Ross
del 1975. Con Barbra Streisand, James Caan, Omar Sharif, Roddy
McDowall, Ben Vereen. (136 min. ca.)
Seconda puntata della biografia su Fanny Brice
(Streisand), attrice e cantante delle famose Ziegfeld Follies,
la quale, divorzierà dal suo grande amore Nicky Arnstein (Sharif) e
si risposerà poco dopo con l'impresario e compositore Billy Rose
(Caan) non senza problemi che culmineranno in un altro divorzio dopo
quattro anni di matrimonio. Dopo parecchi anni lui gli chiederà di
lavorare ancora insieme. Fanny ovviamente accetterà.
Stanco sequel del famosissimo Funny Girl (già altrettanto moscio e noioso nonostante la verve della Streisand e alcuni pezzi conosciuti e universalmente apprezzati), anche in questo caso la noia prende il sopravvento essendo il tutto troppo romanzato, poco interessante e la storia troppo semplice e comune per piacere davvero.
Herbert Ross ce
la mette tutta per dare quel tocco di leggerezza ad un prodotto dalla
partenza già malandato e poco convinto (Ray Stark, genero di Fanny
Brice e produttore anche di Funny Girl aveva fatto
firmare un contratto alla Streisand che la impegnava a prendere parte
al capitolo successivo. Lei ha cercato di temporeggiare, avendo
capito probabilmente che non aveva ragione di essere realizzato, ma
il dovere l'ha obbligata). In post produzione sono state tagliate
molte scene.
Insomma non è un film perfetto anche se la Streisand è
sempre bravissima e carismatica nonostante tutto, James Caan
sorprende in positivo in un ruolo per lui abbastanza anomalo. Omar
Sharif invece fa un po' impressione per quanto è realmente
invecchiato (forse erano quegli anni di transizione in cui uno non è
né carne né pesce perché invece poi negli anni è parso nuovamente
affascinante).
Una delle cose buone è che, seppure non ci siano
grandi brani trascinanti tranne il "tema portante" - se
così si può definire - How Lucky Can You Get?, non
infastidiscono come in Funny Girl,nel quale invece la
ridondanza dei numeri che apparivano dal nulla per far risaltare
soltanto la bravura straripante della Streisand appesantivano il
tutto. Qui ci sono poche canzoni ben piazzate (ma altresì inutili)
che compaiono a volte senza essere cantate con il lip-sync: è quasi
meglio così dato che la Streisand non è mai stata un fenomeno con
il playback – l'ha ammesso pubblicamente di recente - (in Funny
Girl in molti casi era imbarazzante. Per inesperienza, è vero
- ed anche perché è sempre stata una abituata a cantare dal vivo, a
fare variazioni - ma cinematograficamente era inguardabile nonostante
la bravura nella recitazione).
La sceneggiatura è poco brillante, ha
buchi enormi ma non manca totalmente di ritmo.
Un film poco
intrigante, infruttuoso. Da vedere solo se si è fan incalliti della
Streisand.
Voto: **
Il trailer:
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento