Sto parlando di The Interpreter di Sydney Pollack.
Ecco la recensione:
The Interpreter di Sydney Pollack
del 2005. Con Nicole Kidman, Sean Penn, Catherine Keener. (124 min. ca.)
Silvia
Broom è un'interprete all'ONU. E' nata e cresciuta nella Repubblica
Democratica di Matobo in Africa. Per caso ascolta una conversazione
in cui si fa menzione di un colpotto per l'assassinio del Presidente
del Matobo Edmond Zuwanie. Essendo stata scoperta e sentendosi in
pericolo, riporta tutto all'FBI. Sarà proprio Tobin Keller (Penn) a
prendersi cura di lei sorvegliandola e scoprendo che la donna ha dei
segreti che la porterebbero a volere la morte proprio di Zuwanie (che
comunque è già sotto accusa per aver costituito un regime militare
dittatoriale).
Interessante thriller/spy alla vecchia maniera, dal
buon ritmo e suspence e che si ispira a fatti reali in Zimbabwe e del
suo Presidente Robert Mugabe.
Ben diretto (è l'ultima opera di
Sydney Pollack, che qui compare anche in veste di attore come capo
dell'FBI) e ben interpretato dai due protagonisti, ogni tanto risulta
freddo, distaccato e un po' troppo telefonato. Anche le battute sono
piazzate al momento giusto come nei film d'azione/thriller
convenzionali. Ad esempio la donna che in autobus prima
dell'esplosione della bomba dentro al sacchetto di carta lasciato per
terra dice: "Ehi, quello lì si è dimenticato il pranzo!".
Evitabilissima e ridicola ingenuità che non ti aspetti da uno come
Pollack. A quanto pare negli ultimi anni si era ammorbidito (anche
come produttore), non era più il regista della New Hollywood, quello
che osava con capolavori durissimi come Non si uccidono così anche i cavalli?*. Ma c'è anche da dire che la sua filmografia
è piuttosto altalenante nonostante sia sempre stato un
professionista. Ci troviamo di fronte ad una pellicola
coerente e dignitosa, che fa anche riflettere sulle dittature pur
mancando qualcosa.
Ci sono evidenti buchi di sceneggiatura che lo
rendono difficile da seguire e alcune scene appaiono forzate (non
soltanto i singoli dialoghi).
Il finale è tirato via e la
prima parte è decisamente più convincente della seconda.
In gamba - ma anche loro senza guizzi - gli attori.
In questo
caso la bravura e l'esperienza di un regista non è sufficiente a
realizzare una grande opera. Fortunatamente ci è stata risparmiata
la storia d'amore (che "fa molto film di spionaggio" anni
'70) di due anime sole quali Silvia e Tobin (appena rimasto vedovo):
il rapporto affettuoso di amicizia invece funziona.
Un film non del
tutto riuscito ma accettabile.
Da vedere per curiosità. Consigliato
agli amanti del genere e di Pollack.
*Mia recensione
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata
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