Mi riferisco a Il braccio violento della legge n° 2 di John Frankenheimer.
Ecco la recensione:
Il braccio violento della legge n° 2
(The French Connection II) di John Frankenheimer del 1975. Con Gene Hackman, Fernando Rey,
Bernard Fresson, Philippe Léotard. (114 min. ca.)
Jimmy 'Popeye' Doyle (Hackman)
dopo il buco nell'acqua nella cattura di Alain Charnier (Rey), viene
mandato a Marsiglia, patria del trafficante, per riuscire a
catturarlo rimanendo però sempre sorvegliato e senza armi visti i
precedenti. Infatti Henri Barthélémy (Fresson), l'ispettore del posto, tenta
di smorzare la sua sete di "vendetta" senza riuscirci, dato
Jimmy che verrà rapito proprio dagli uomini di Charnier e drogato per
farlo parlare. Dopo varie vicissitudini riuscirà in qualche modo a
collaborare attivamente.
Secondo capitolo della caccia gatto-topo fra Popeye e Charnier in terra francese - questa volta diretto da Frankenheimer - con tutta una serie di problematiche linguistiche e ambientamento per il protagonista.
L'inizio promette bene perché
molto ritmato, la descrizione del luogo e dei "cattivi"
fanno subito entrare nella vicenda lo spettatore, alcune trovate sono
divertenti (il pesce d'aprile della droga dentro ai pesci veri). Poi
la trama sembra arenarsi e girare in tondo focalizzandosi soltanto su
Gene Hackman che ha la possibilità di mostrare tutta la sua bravura
(è forse una delle sue migliori interpretazioni): da quando cerca di
farsi capire dalla gente del posto e soprattutto quando viene reso
dipendente dall'eroina, viene ritrovato dalla polizia, gli viene
fatto il lavaggio del sangue e poi deve affrontare il lungo percorso
di guarigione con crisi di astinenza. E' credibilissimo, sembra
realmente sofferente. (Ma c'è un po' di prolissità).
Successivamente la storia
ha un altro momento di stasi che sembra non portare da nessuna parte
per poi riprendersi nel finale con un'altra rincorsa (quasi tutta a
piedi) e la chiusura brusca (come nel primo film più o meno).
Quindi
ci si trova di fronte ad un sequel sicuramente meno riuscito dell'originale, con
meno velleità sociali (per non dire quasi nessuna) e più poliziesco
d'intrattenimento puro e semplice.
La sceneggiatura - come già detto
- è molto meno ispirata, ci sono scene un po' troppo fini a se
stesse ma la regia di Frankenheimer (che non è l'ultimo arrivato) ha
qualche guizzo e regala anche qualche soggettiva sfuocata alla fine
con Doyle che corre sul molo. Poi la direzione degli attori è
ottima. Perciò anche se non è un capolavoro è comunque un film
godibile, senza troppe pretese, senza aspettarsi grandissime cose
come nel primo.
Da vedere per curiosità. Consigliato.
Voto: **1/2
Il trailer:
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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