domenica 28 settembre 2014

Bully di Larry Clark, film crudo, malato, con dei ragazzi che pianificano un efferato omicidio nei confronti di loro amico "pericoloso". Belle atmosfere per una pellicola che non giudica ma racconta e basta. Cast azzeccato (in particolare Brad Renfro e Michael Pitt)

Oggi voglio parlarvi di un film di qualche anno fa con un protagonista molto giovane (e problematico) che purtroppo, per la sua vita senza regole, è venuto a mancare qualche anno fa. Era un attore già molto bravo e promettettente da bambino. Questo film era stato presentato alla Mostra del Cinema nel 2001. Ricordo che avevo visto la passerella pomeridiana sotto la pioggia.
Mi riferisco a Bully di Larry Clark.
Ecco la recensione:





Bully di Larry Clark del 2001. Con Brad Renfro, Bijou Phillips, Rachel Miner, Nick Stahl, Michael Pitt, Leo Fitzpatrick, Kelli Garner, Daniel Franzese, Nathalie Paulding, Jessica Sutta, Edward Amatrudo, Deborah Smith Ford. (113 min. ca.) 
Marty (Rendro) e Bobby (Stahl) sono due ragazzi e migliori amici da sempre che lavorano insieme in un negozietto di alimentari e passano il resto del tempo a fumare e a divertirsi in modo estremo con le coetanee. Bobby qualche volta è violento con l'amico. Quando Marty si trova una ragazza, Lisa (Miner) e la cosa diventa piuttosto seria, quest'ultima decide di liberarsi di Bobby e premedita un omicidio con l'aiuto del resto di amici con i quali sono soliti uscire. Coinvolgeranno anche Derek (Leo Fitzpatrick) un killer non proprio esperto e un altro Derek (Franzese), cugino di Lisa, che, giorni dopo l'assassinio, in preda ai sensi di colpa, confesserà tutto alla polizia, facendo così arrestare sia Marty che gli altri. 























Film duro, crudo, senza mezzi termini (anche se i protagonisti sono giovanissimi), con scene di nudo, sesso, droga - e ovviamente violenza - a volontà, anche psicologica, che racconta la storia vera (cambiano soltanto i nomi e alcune cose sono state modificate per ragioni narrative. Ed è comunque anche tratta dal libro Bully: A True Story of High School Revenge di Jim Schutze che si rifà a quella storia) di ragazzi sbandati e sulla via - ben avviata - della perdizione. 
Ciò che colpisce è l'abilità del regista di far entrare subito lo spettatore dentro la vicenda, senza troppi preamboli. Toni asciutti, niente concessioni al melodrammatico, per una pellicola che arriva al punto senza strafare. 
Gli attori sono bravi, soprattutto il compianto Brad Renfro e Michael Pitt davvero credibile nel ruolo del fattone stupido. L'utilizzo di molti stereotipi (anche musicalmente parlando, ma ben integrati. L'ultimo pezzo prima dei titoli di coda, quando vengono mostrate le pene da scontare degli assassini, fa rabbrividire) si fa perdonare grazie alla sceneggiatura molto solida. 
Larry Clark sa cosa vuole dire e come dirlo: quel senso di "malato" è insinuante e vivo. 
E' una pellicola indipendente a tutto tondo, estrema e disturbante ma non gratuita come potrebbe sembrare con una visione superficiale. Ma si badi bene: non è di denuncia in senso stretto, racconta e basta. 
E' un film sicuramente controverso che potrebbe far (e ha fatto all'epoca) storcere il naso, ma riuscito. Forse un difetto è l'essere troppo prevedibile (si capisce subito che quei ragazzi prendono troppo sottogamba un crimine del genere). 
Da vedere. Consigliato. (Presentato alla 58a Mostra del Cinema di Venezia). 


Voto: ***









Il trailer:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












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