lunedì 11 luglio 2016

Creature del cielo di Peter Jackson, dramma biografico molto romanzato e storia di una relazione molto particolare fra due ragazzine fantasiose in Nuova Zelanda negli anni '50. Regia e sceneggiatura originali, ottimo esordio nel mondo del cinema per Kate Winslet

Oggi vi voglio parlare di un film di un po' di anni fa. Un film particolare, diretto da un regista famosissimo, ma che allora era praticamente sconosciuto. Come l'attrice protagonista.
Mi riferisco a Creature del cielo di Peter Jackson.
Ecco la recensione:





Creature del cielo (Heavenly Creatures) di Peter Jackson del 1994. Con Melanie Lynskey, Kate Winslet, Sarah Peirse, Diana Kent, Clive Merrison, Simon O'Connor, Jed Brophy. (99 min. ca.)
1953, Christchurch, Nuova Zelanda. Pauline Parker Rieper (Lynskey) e Juliet Hulme (Winslet) sono due quattordicenni compagne di classe. Appassionate di Opera (e soprattutto di Mario Lanza), ottime modellatrici di creta e fantasiose, si inventano un "Quarto mondo" con le loro icone del mondo dell'arte, della musica e del cinema. Ma non è tutto: il loro rapporto è da subito più forte di una semplice amicizia. E sebbene il padre di Juliet obbliga i genitori di Pauline a portare la figlia da uno psichiatra, le cose non sembrano cambiare. Anzi, si rafforzano. Dovranno venir separate dopo le vicissitudini familiari dei genitori di Juliet e quest'ultima dovrà trasferirsi forzatamente nel Sud Africa. Ma le due hanno architettato un piano... 

















Dramma biografico che racconta la storia romanzata della scrittrice inglese di gialli Juliet Hulme (sotto lo pseudonimo di Anne Perry). 
Brillante, dallo humor nero acuto e tagliente, dai toni grotteschi e surreali (per gli intermezzi di pura fantasia con le statuine di creta in formato gigante che prendono vita), è un film che non giudica il comportamento delle due ragazze, si limita a narrarlo con intelligenza. 
Dal finale circolare, la bravura di Peter Jackson, allora regista di pochi film pressoché sconosciuti, è di saper mescolare i generi con uno stile tutto particolare e mantenendo la tensione sempre alta, riuscendo ad essere talvolta macabro, talvolta molto lirico. 
La vicenda si snoda senza intoppi, con una costruzione impeccabile (la sceneggiatura è senza sbavature). Le due protagoniste sono perfette. Melanie Lynskey più mascolina, sguardo truce e rabbioso, Kate Winslet al suo debutto nel cinema (e che debutto!), sa già come affrontare un personaggio complicato, dandogli la giusta fragilità, ironia e ambiguità che serpeggia (e canta anche). Ottima. In qualche momento la recitazione è un po' sopra le righe (ma non soltanto per loro, è una cosa voluta, coerente con i toni grotteschi). 
Interessante, bizzarro e originalissimo. 
Vincitore, giustamente, del Leone d'argento alla regia alla Mostra del Cinema di Venezia
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo. 


Voto: ***1/2






Il trailer:






Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?












  
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