mercoledì 15 giugno 2016

Lovers and Lollipops di Morris Engel e Ruth Orkin, film sperimentale e neorealista americano - se così si può definire - che ha influenzato molti autori della Nouvelle Vague, John Cassavetes e ultimamente Todd Haynes. Quotidianità, naturalezza, sguardo puro e senza sovrastrutture. Ottimi gli attori. Pressoché sconosciuto ma vero gioiello

Oggi vi voglio parlare di un film di molti anni fa. Un film americano particolare e pressoché sconosciuto.
Mi riferisco a Lovers and Lollipops di Morris Engel e Ruth Orkin.
Ecco la recensione:





Lovers and Lollipops di Morris Engel e Ruth Orkin del 1956. Con Lori March, Gerald S. O'Loughlin, Cathy Dunn, William Ward. (82 min. ca.)
Ann (March) vedova, comincia a frequentare assiduamente Larry (O'Loughlin), un vecchio amico. Il loro rapporto si fa sempre più forte e le continue gite per le varie bellezze di New York non fanno che accrescere il loro sentimento. L'uomo da un giorno all'altro inoltre si trova a fare da padre a Peggy (Dunn), la figlia di sette anni di Ann. Una bambina vivace - a tratti realmente insopportabile - che, nonostante gli voglia veramente bene, ogni tanto sembra gelosa della madre. Piano piano le cose si faranno troppo snervanti per Larry, che decide di rompere con Ann anche se avevano deciso di sposarsi. Ma è solo momentaneo. 










Film particolare, sperimentale per meglio dire, e vero e proprio neorealismo americano (che influenzerà anche gli artisti della Nouvelle Vague, Cassavetes e ultimamente Todd Haynes). 
È come se tutto accadesse davanti agli occhi dello spettatore, un qui e ora, un cogliere il momento come con le fotografie (non è un caso che i due autori siano stati, prima di tutto, dei grandi fotografi). Vengono rappresentate scene di quotidianità di una coppia appena formata. 
Molti i momenti interessanti: quello al museo d'arte moderna con Peggy che si mette a giocare con la barca regalatale da Larry nella vasca decorativa del cortile. Oppure quando la bambina si nasconde dietro le macchine e si fa cercare dall'uomo (visibilmente esausto). O, ancora, quando Larry legge un articolo di una rivista alla bambina e questa gioca a fargli il verso. Piccoli gesti di sincera tenerezza e spontaneità. Ma anche di passione fra i due adulti che si baciano con trasporto (con Peggy che li spia da dietro la porta. Quel momento ha un taglio fotografico meraviglioso, con luci ed ombre). 
Come appena detto, la fotografia è - inevitabilmente - bellissima, il taglio delle riprese impeccabile, con quello sguardo puro, senza sovrastrutture, quello stile naturalistico che tanto mancava nel cinema - per quanto meraviglioso - artefatto hollywoodiano. 
Ed anche gli attori non sono certo dei divi (anche se presero parte a qualche pellicola o serie degne di nota): sono persone normali, qualsiasi e perciò ideali per un progetto del genere (come nel nostro realismo con attori non professionisti presi dalla strada). Eppure sono molto affiatati ed espressivi, realmente in parte, tanto che si finisce ad affezionarsi. Anche alla piccola Cathy Dunn, bravissima a fare la viziata capricciosa. 
Ottimo il montaggio e curiosa la colonna sonora un po' jazzata e allegra. Un film notevole, a suo modo bizzarro per l'epoca, eppure così affascinante (viene dato grande spazio anche ai silenzi, lasciando parlare le immagini. Ecco un altro motivo per cui Haynes lo cita spesso quando parla di Carol*), ben fatto e, per usare un aggettivo un po' "retrò", delizioso. 
Da vedere assolutamente. Consigliatissimo. 

*Mia recensione
Voto: ***1/2 






Due scene:








Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?










  
Chiunque volesse prendere le recensioni citi questo blog. Riproduzione riservata

Nessun commento:

Posta un commento