Mi riferisco a In un mondo migliore di Susanne Bier.
Ecco la recensione:
In un mondo migliore (Hævnen) di Susanne
Bier del 2010. Con Mikael Persbrandt, Trine Dyrholm, Ulrich Thomsen,
William Jøhnk Nielsen, Markus Rygaard. (119 min. ca.)
Christian (Nielsen) è un
ragazzino che ha appena perso la madre dopo una lunga malattia e che
se ne va a vivere dalla nonna in Danimarca insieme al padre. Inizia a
frequentare una nuova scuola e lì conosce Elias (Rygaard), un
ragazzino vittima di bullismo con due genitori medici (suo padre è
chirurgo in missione umanitaria in Africa). I due fanno subito
amicizia ed Elias crede che Christian possa essere sempre dalla sua
parte, diverso dai bulli che non lo lasciano in pace. Eppure
quest'ultimo ha una rabbia malsana e repressa per via degli eventi
che l'hanno scosso e lo trascinerà in alcune situazioni pericolose e
spiacevoli.
Drammone solido scritto da Anders Thomas Jensen (regista
de Le mele di Adamo*) e vincitore sia del Golden Globe che
dell'Oscar per il Miglior Film Straniero.
Ed in effetti è
una pellicola valida, che fa riflettere sui vari tipi di violenza,
che parla di perdono e di sensi di colpa.
Tutte emozioni portate in
scena in modo impeccabile soprattutto dai due giovani attori, davvero
in gamba, espressivi e mai sopra le righe (in particolare William
Jøhnk Nielsen). Fantastici anche gli adulti (che hanno lavorato con
fior fior di registi e con poco riescono a fare molto). Sembra quasi
impossibile sia stato diretto dalla stessa regista di Una folle passione*, polpettone artificioso e imbarazzante, con la coppia
Lawrence-Cooper che interpretano due personaggi mal caratterizzati,
bidimensionali.
Qui invece la Bier dimostra di saper bilanciare i
toni, riuscendo a toccare tematiche importanti e delicate con
sensibilità e misura. Misura che si va a perdere, in alcuni punti,
dalla retorica facile (seppur inevitabile).
Inoltre potrebbe
risultare strappalacrime (ed in effetti qualche colpo basso è
presente, tuttavia la freddezza tipica svedese/danese riesce a
stemperare questo difetto).
Nonostante ciò è un film che sa
approfondire la psicologia dei protagonisti (ottima rappresentazione
dell'elaborazione del lutto).
Struggente, tristissimo con disgrazie e
problemi su problemi che si accavallano, ma molto coinvolgente e con
parecchie scene azzeccate.
Da vedere. Consigliatissimo.
*Mie recensioni
Voto: ***/***1/2
Voi l'avete visto? Cosa ne pensate?
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